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Donna smembrata e lanciata in un dirupo: arrestata la nipote e 2 uomini

Pubblicato: 24/04/2020 10:43

Sembra in procinto di chiudersi il cerchio attorno alla morte atroce di Angela Maria Corona, donna di 48 anni residente a Bagheria e il cui corpo è stato trovato smembrato e chiuso in un sacco in un dirupo lungo la strada tra Bagheria e Casteldaccia.

Sono infatti stati arrestati la nipote della donna, considerata la mandante dell’omicidio, e due complici, presunti sicari.

Un mandante e due sicari

Ci sarebbe stata una vera e propria squadra omicida in azione, per uccidere Angela. La nipote della donna, la 39enne Maria Francesca Castronovo, avrebbe infatti assoldato due giovani stranieri al fine di far loro compiere l’omicidio in cambio di una ricompensa economica. I due, Guy Morel Diehi (23 anni) e Toumani Soukona (28) avrebbero preso la donna, l’avrebbero strangolata e poi avrebbero smembrato il corpo.

Non si trova la testa della donna

Il cadavere, trovato lo scorso 16 aprile, era in condizioni pietose al momento: ancora oggi si sta cercando la testa ed altre parti del corpo mancanti, al fine di procedere con gli esami autoptici ed avere informazioni più complete sulla dinamica dei fatti.

Il movente: una lite per motivi economici?

Secondo quanto riportato da testate locali, ci sarebbe una lite violenta per ragioni economiche alla base della morte della donna. La Corona avrebbe infatti litigato con la nipote dopo aver notato delle insolite uscite di denaro dal conto corrente di suo padre (nonno della 39enne). A badare all’uomo anziano era proprio la nipote, che pare passasse con lui tutto il giorno allo scopo di accudirlo.

Il mistero delle ustioni sulle gambe della nipote

Presumibilmente, dei sospetti da parte della donna nei confronti della nipote avrebbero fatto nascere un violento diverbio tra i due. Secondo il marito della 39enne, la vittima avrebbe lanciato addirittura dell’acqua bollente sulle gambe della nipote, in preda alla rabbia. In effetti la donna avrebbe riportato delle ustioni alle gambe, ma sostiene con gli inquirenti di essere rimasta ustionata nell’incendio accidentale della sua auto, effettivamente trovata bruciata durante le indagini.