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Strage di Ustica: Stato condannato a risarcire 330 milioni di euro

Pubblicato: 24/04/2020 16:03

Lo scorso 27 giugno si è celebrato il 39esimo anniversario della strage di Ustica, tragedia che vide il volo Dc-9 di proprietà di Itavia, che viaggiava da Bologna a Palermo, esplodere in volo e cadere nella acque del Mar Tirreno, portando alla morte di tutte le 81 persone presenti a bordo.

Ora, la Corte d’Appello di Roma ha pubblicato una sentenza con cui condanna il ministero della Difesa e dei Trasporti al pagamento di 330 milioni di euro agli eredi del titolare della compagnia aerea Itavia: il denaro risarcirebbe la società per il danno subito a causa della sospensione delle attività di volo e della revoca della concessione successiva alla strage. Il fermo della flotta aerea fu decretato il 10 dicembre del 1980, pochi mesi dopo l’incidente.

Nel 2018 la condanna dei due ministeri

Nel 2018 la Corte di Cassazione aveva stabilito che il Ministero della Difesa e dei Trasporti avrebbero dovuto risarcire Itavia con una cifra di partenza quantificata in 265 milioni di euro. Tale cifra liquidava solo il danno subito per la caduta dell’aereo, causato, secondo la Corte, dall’incapacità dello Stato di garantire la sicurezza nello spazio aereo.

I processi precedenti

Per quanto riguarda le cause della strage, erano stati portati avanti due processi: uno penale e uno civile. In sede penale si era sostenuta l’ipotesi secondo la quale l’aereo si sarebbe trovato sulla linea di fuoco di un combattimento, venendo bersagliato per errore da un missile: quattro generali dell’Aeronautica (Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Zeno Tascio e Corrado Melillo) erano stati accusati di depistaggio e in seguito assolti poiché la teoria dell’abbattimento era stata esclusa.

In sede civile, invece, si è giunti ad una conclusione esattamente opposta: il missile in questione avrebbe centrato l’aereo civile causandone l’esplosione in volo. Era stata dunque riconosciuta la piena responsabilità dello Stato, da cui è scaturita la responsabilità dei ministeri della Difesa e dei Trasporti e la sentenza del pagamento di 330 milioni di euro.