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Vittorio Feltri: “Meridionali inferiori”, dopo la bufera arriva la spiegazione

Pubblicato: 24/04/2020 09:16

I meridionali in molti casi sono inferiori: è l’affermazione costata a Vittorio Feltri una valanga di critiche, pronunciata in un intervento a Fuori dal coro il 21 aprile scorso nel contesto di dichiarazioni che hanno sollevato reazioni da più parti. Lo strascico polemico dietro l’uscita del direttore di Libero si fa sempre più lungo e rovente e lui dà una spiegazione all’accaduto. Nel frattempo, si annunciano querele e al Sud le edicole rifiutano di vendere il giornale.

La replica di Feltri: “Parole strumentalizzate

Dopo la bufera sulle parole espresse nella trasmissione di Mario Giordano, a stretto giro è arrivata la replica di Vittorio Feltri via Twitter. Il giornalista ha deciso di aggiungere una precisazione all’intervento della discordia sottolineando la sua posizione con una sua spiegazione: “Mi pare del tutto evidente che il Sud e la sua gente siano economicamente inferiori rispetto al Nord. Chi non lo riconosce è in malafede. L’antropologia non c’entra con il portafogli. Noto ancora una volta che le mie affermazioni vengono strumentalizzate in modo indegno“.

Tweet di Vittorio Feltri
Tweet di Vittorio Feltri – Fonte: Twitter/Vittorio Feltri

Poco dopo, un altro tweet del giornalista: “Statistiche ISTAT. Reddito pro capite in Lombardia euro 37.258; reddito pro capite nel Mezzogiorno 19.000 euro. La superiorità dei settentrionali rispetto ai meridionali non è una mia opinione, ma un dato di fatto. Parlo di soldi e non di cervelli, ovviamente“.

Annunciate querele

Dopo la presa di posizione del Consiglio nazionale Ordine dei Giornalisti, con una nota del presidente Carlo Verna contro le dichiarazioni di Feltri, si rincorrono le notizie intorno a querele all’orizzonte per il direttore di Libero.

L’intervento è andato in onda a Fuori dal coro, format di Mario Giordano in onda su Rete 4, il 21 aprile scorso durante una discussione sulla decisione della Campania di chiudere i confini per l’emergenza Covid-19.

Vorrei chiedergli se la chiusura sarà solo in entrata o anche in uscita, perché a me risulta che tutti gli anni 14mila campani vengano a Milano a farsi curare (…) perché le strutture sanitarie sono più rassicuranti. (…) Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del Coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di un sentimento di invidia e di rabbia nei nostri confronti, perché subisce una sorta di complesso di inferiorità. Io non credo ai complessi di inferiorità. Credo che i meridionali in molti casi siano inferiori“. Questo un passaggio delle dichiarazioni che hanno scatenato il caso, con tanto di petizione online per chiedere la sua radiazione dall’albo dei giornalisti.

Giuseppe Marasco, sindaco di Nicotera, nel Vibonese, ha annunciato di passare alle vie legali e ha definito le dichiarazioni di Feltri “razziste, volgari, vergognose e inaccettabili“.

E annunciano querela anche il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni, come il primo ha reso noto sulla sua pagina Facebook.

Mi sono sentito a telefono con lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, mio amico. Anche lui come il sottoscritto era rimasto basito per le dichiarazioni in televisione di ieri sera (21 aprile, ndr) di Vittorio Feltri contro noi meridionali. Ci siamo consultati con l’avvocato Francesco Barra Caracciolo e abbiamo deciso di promuovere ogni azione giudiziaria sia in sede civile che penale nei confronti del direttore di Libero: ‘Lo scrittore Maurizio De Giovanni e il Senatore Sandro Ruotolo hanno conferito mandato all’Avv. Prof. Francesco Barra Caracciolo di promuovere ogni azione giudiziaria sia in sede civile che penale (con riferimento alla Legge Mancino n. 122/1993 che punisce le manifestazioni di odio anche verbale nei confronti delle persone) a tutela dei diritti fondamentali delle persone della Campania e del Meridione d’Italia gravemente lesi dal giornalista Vittorio Feltri nel corso della trasmissione televisiva di Rete 4 del 21 aprile 2020, condotta da Mario Giordano. (…)“.

Le edicole del Sud protestano: “Non venderemo Libero

In questa edicola da oggi non è più in vendita il quotidiano Libero. Essendo meridionali inferiori, non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalista indipendente. Ci voglia scusare il direttore Feltri“. È una delle locandine apparse in alcune delle edicole del Sud che hanno scelto di liquidare il quotidiano diretto da Feltri e cancellarlo dalla loro vetrina. Cartelli di protesta rilanciati sui social dal consigliere dei Verdi per la Regione Campania, Francesco Emilio Borrelli.

Post di Francesco Emilio Borrelli su Facebook
Post di Francesco Emilio Borrelli su Facebook – Fonte: Facebook/Francesco Emilio Borrelli

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2020 09:26