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Libia, Haftar si autoproclama capo del Paese. Ue: “Inaccettabile”

Pubblicato: 29/04/2020 09:11

Cresce l’attenzione del mondo sulla Libia, dopo le dichiarazioni di Khalifa Haftar, autoproclamatosi leader del Paese. Nell’esprimere preoccupazione per le dichiarazioni e i futuri scenari politici, l’Europa ritiene “inaccettabile” quanto espresso dal generale.

Haftar si autoproclama leader della Libia

Il 27 aprile scorso, riporta l’Ansa, Haftar ha annunciato di essere il capo della Libia su mandato del popolo. Una dichiarazione, rilanciata ai microfoni dell’emittente televisiva al-Hadath, che pesa come un macigno e si impone necessariamente all’attenzione dell’Europa e del mondo intero.

Nel suo discorso al Paese, il generale avrebbe sottolineato che quanto dichiarato si innesterebbe nell’alveo di una “risposta” alla chiamata del popolo. Risposta che si cristallizzerebbe in un preoccupante strappo all’accordo di Skhirat definito dallo stesso Haftar come “distruttivo”.

Lo strappo all’accordo del 2015

Per Haftar l’accordo di Skhirat del 2015, che aveva stabilito la creazione di un governo con sede a Tripoli guidato da Fayez al Serraj (riconosciuto dalla comunità internazionale), sarebbe dunque superato.

Il mio esercito nazionale libico (Lna) è orgoglioso di ricevere questo mandato a svolgere un compito storico“, questo un passaggio delle dichiarazioni del generale della Cirenaica, riportate da SkyTg24.

La mossa di Haftar sarebbe l’anticamera di un’accelerazione verso la conquista di Tripoli, il cui percorso era stato avviato con una serie di offensive nel 2019.

La reazione dell’Italia e dell’Ue

Dure reazioni dall’Italia. Con una nota, la Farnesina ha preso posizione netta sull’azione di Haftar: “Prendendo atto delle recenti dichiarazioni del generale Haftar, l’Italia ribadisce il suo pieno sostegno e riconoscimento alle legittime istituzioni libiche riconosciute dalla comunità internazionale: Consiglio presidenziale, Governo di accordo nazionale, Camera dei rappresentanti e Consiglio superiore di Stato. L’Italia sottolinea che qualsiasi decisione sul futuro della Libia deve essere presa per consenso e democrazia sulla scia dell’accordo politico di Skhirat del dicembre 2015 e del percorso di stabilizzazione guidato dalle Nazioni Unite nel quadro del processo di Berlino. In questo contesto, l’Italia rinnova l’invito alle parti a unirsi a una tregua durante il mese sacro del Ramadan e a lavorare costruttivamente verso un cessate il fuoco duraturo“.

Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, ha sintetizzato così la preoccupazione dell’Unione europea: “Le ultime dichiarazioni del generale Khalifa Haftar e ogni tentativo a spingere verso soluzioni unilaterali, anche con la forza, non porteranno mai a una soluzione sostenibile per il Paese e non possono essere accettati“, riporta l’Ansa.

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2020 09:28