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Cagliari, uccide la moglie con 40 coltellate e tenta il suicidio

Pubblicato: 06/05/2020 22:19

L’inizio della quarantena forzata per l’emergenza Coronavirus ha contribuito a esasperare molte situazioni familiari drammatiche, con numerose donne costrette a convivere con uomini violenti fino ad un tragico epilogo. È il caso della 51enne uccisa con 40 coltellate dal marito, nel cagliaritano. L’isolamento, tuttavia, non può e non deve essere una giustificazione di alcun tipo.

L’omicidio al termine di una lite violenta

Il copione è tristemente lo stesso e le dinamiche simili a quanto fortunatamente evitato solo qualche giorno fa a Milano, grazie ad un’insegnante. Le fonti locali riportano che il 57enne Giovanni Murtas ha ucciso la moglie Marisa Pireddu al termine di una lite. Il tutto è successo a Serramanna, comune in provincia di Cagliari, nella giornata di ieri. Stando alle ricostruzioni, la coppia avrebbe avuto una tremenda lite, tanto che le grida strazianti della donna sarebbero state sentite dai vicini di casa.

Le dinamiche sono ancora da chiarire tramite indagini, ma viene riportato che l’uomo, attorno alle 18, avrebbe preso un coltello e si sarebbe accanito sul corpo della 51enne Marisa, inferendole 40 fatali coltellate. La donna avrebbe anche tentato di fuggire, ma invano.

Il marito ha tentato il suicidio

Dopodiché, Giovanni Murtas avrebbe tentato il suicidio. Viene riferito dalle fonti locali che si sarebbe affacciato alla finestra, gridando che non ce l’avrebbe fatta senza di lei, prima di infliggersi una coltellata al petto. Lei, però, l’ha uccisa proprio lui. Ad accorrere sul posto per primo sarebbe stato il fratello dell’uomo, che ha così allertato i soccorsi.

Murtas ora si trova all’ospedale Brotzu di Cagliari, piantonato dalle forze dell’ordine. Le sue condizioni sarebbero gravi e se dovesse sopravvivere sarà arrestato per omicidio.

Proclamato il lutto cittadino

Di Giovanni Murtas viene detto dalla stampa locale che fosse “insofferente alle restrizioni previste dal Dpcm sul coronavirus“. Falegname, era costretto a non lavorare ma nei giorni scorsi era stato comunque multato un paio di volte. Viene riportato anche che ritiene il Covid “un complotto. Tuttavia, nessuna restrizione può giustificare un altro brutale femminicidio.

La pensa così anche il comune di Serramanna, che ha proclamato una giornata di lutto cittadino. In una nota sul sito, sottolineano che “Non giustificheremo l’accaduto in nessun modo, non vi diremo che l’emergenza COVID, oppure la paura di un lavoro che non c’è, possano in qualche modo aiutarci a dare un senso ad un fatto che senso non ha“.

Non intendiamo – prosegue la nota – in nessun modo privare questo fatto di tutta la  gravità e drammaticità che possiede perché per fatti come questo non  esistono giustificazioni“.

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 14:35