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Lombardia, indagini sulla scritta “Fontana assassino”: accuse per la gestione del coronavirus

Pubblicato: 17/05/2020 16:55

La Procura di Milano potrebbe avviare indagini sulla scritta comparsa sul Naviglio in zona Crescenzago a Milano, che recita “Fontana assassino“. La decisione sarebbe arrivata dopo le minacce a mezzo social al governatore della Lombardia Attilio Fontana per la gestione dell’emergenza coronavirus. La scritta, su cui indaga la Digos, è stata rivendicata dal Partito dei CARC, movimento politico di estrema sinistra.

“Fontana assassino”: indagini per le minacce al governatore

Sale la tensione intorno al governatore Attilio Fontana, di cui il murales “Fontana assassino” sul Naviglio è solo l’ultimo sintomo. L’approccio lombardo all’emergenza coronavirus ha attirato molte critiche alla giunta lombarda, che ha visto arrivare diversi messaggi minatori contro il suo presidente. Tanto che il pool della Procura milanese per l’antiterrorismo starebbe considerando di aprire un fascicolo per minacce.

Il post della Lega Lombardia
Il post della Lega Lombardia

Dopo il supporto bipartisan per la scritta, il CARC ha replicato: “La gestione dell’emergenza COVID-19 di Fontana e della giunta leghista della regione Lombardia è stata criminale: ha portato a morti evitabili, ha alimentato il contagio evitando le misure necessarie a contenerlo (tamponi per tutti, distribuzione di mascherine gratuita annunciata poi non fatta etc), ha mandato a morire i nostri anziani nelle RSA. Fontana e il suo partito hanno sulla coscienza 15mila morti in Lombardia“.

La Regione Lombardia nel mirino

È stato proprio il governatore della Lombardia a parlare di “clima avvelenato che qualcuno ha voluto creare nel Paese” in un’intervista a La Stampa.Un clima antilombardo“, continua Fontana, “E chi lo ha creato dovrebbe farsi un esame di coscienza, perché i risultati sono questi“.

Il governatore è stato criticato per come ha affrontato l’emergenza coronavirus, soprattutto per quanto riguarda la diffusione dei dati sui contagi, definita da esperti e giornalisti “poco trasparente“. Accuse che coinvolgono anche l’assessore al Welfare Giulio Gallera e che hanno spinto le opposizioni a chiedere una commissione d’inchiesta.

Le accuse di bloccare la commissione d’inchiesta

La commissione è stata chiesta settimane fa, ma non è ancora partita. Le opposizioni e il PD della Lombardia ha indicato un presidente per poter iniziare i lavori, Jacopo Scandella, ma ancora nulla si muove.

I dem lombardi accusano di ostruzionismo la giunta Fontana: “La maggioranza avrebbe dovuto dare i propri voti al candidato scelto dalle minoranze, come da Statuto, riservandosi poi di eleggere un vicepresidente: Lega e Forza Italia, invece, hanno votato in massa scheda bianca, e hanno fermato tutto per almeno un’altra settimana. Non vogliono che sia fatta chiarezza? Lo dobbiamo ai cittadini lombardi“.

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2021 15:23