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Coronavirus il dramma negli Stati Uniti denunciato dallo storico giornale: quasi 100mila morti

Pubblicato: 24/05/2020 11:15

Non erano solo nomi su una lista. Eravamo noi”. Così il New York Times presenta oggi, domenica 24 maggio 2020, la sua prima pagina, destinata ad entrare nella Storia. Niente immagini, solo il ricordo di 1000 americani, l’1% del totale, in memoria di questa strage. “Una perdita incalcolabile”, che non accenna a diminuire. Solo nelle ultime 24 ore altre 1.127 persone sono decedute negli Stati Uniti. L’America Latina intanto ha superato i 700mila contagi, con il Brasile sempre in testa. L’India segna un altro record di nuovi contagi dall’inizio della pandemia: + 6.767 in un sol giorno. In tutto il mondo, si legge sulla mappa della Johns Hopkins University, la pandemia del coronavirus ha ucciso ufficialmente 342mila persone.

Prima pagina storica del NYT

Non solo nomi, precisa il Times. Erano persone, amici, familiari, lavoratori di ogni età, ceto e provenienza in tutta la Nazione. Come Ellis Marsalis, 85 anni, di New Orleans, pianista jazz e patriarca di una famiglia di musicisti. O Marco DiFranco, poliziotto 50enne di Chicago. O ancora Alice Chavdarian, 92enne del Michigan, “spirito avventuroso e generoso”. Questi sono solo alcuni esempi di quella che il Times chiama “incalcolabile perdita”. Incalcolabile non sul piano dei numeri in costante aggiornamento (97.087 morti, 1.622.670 contagi), ma sul piano umano. Ma c’è anche una notizia positiva. Nello Stato di New York i decessi sono scesi ancora: 84, il dato più basso degli ultimi 2 mesi. Il governatore Andrew Cuomo elogia i progressi dovuti alle misure di sicurezza e twitta: “Secondo gli standard normali il numero sarebbe pessimo. Ma siamo lieti che sia sceso sotto i 100 per la prima volta dalla fine di marzo”.

America Latina nuovo focolaio mondiale

Il Washington Post intanto punta il dito contro la gestione della crisi da parte del presidente Trump. Ma la Casa Bianca sostiene che i numeri non siano veritieri, e che il tasso dei decessi sia stato gonfiato. Allo stesso tempo, la situazione continua ad essere drammatica anche nell’America Latina, che ormai ha superato i 700mila contagi totali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che l’America centro-meridionale è il “nuovo focolaio della pandemia”. Il Brasile ha superato la Russia, attestandosi al secondo posto fra i Paesi più colpiti al mondo dal coronavirus. Secondo i dati della Johns Hopkins University, i contagi sono saliti a 347mila. I decessi più di 22mila. In tutta l’America Meridionale i morti sono ormai quasi 40mila. Dietro il Brasile, seguono Perù (115mila contagi e 3.373 morti) e il Cile (65mila casi e 673 decessi). In Argentina il presidente Fernandez ha prorogato fino al 7 giugno il lockdown.

Record contagi in India. Allarme in Africa

In Asia, l’India ha purtroppo registrato un nuovo negativo record, riporta la Cnn basandosi sui dati del ministero della Sanità indiano. Nelle ultime 24 ore, i contagi sono saliti di oltre 6mila unità. L’aumento più alto dall’inizio della pandemia. In totale, i contagi ufficiali sfiorano quota 132mila, mentre i morti sono ormai quasi 4mila. Numeri decisamente inferiori si registrano invece in Cina, Giappone e Corea del Sud. Il Paese del Sol Levante, nella giornata del 23 maggio, ha avuto “solo” 28 nuovi casi e 12 decessi dovuti al Covid-19. La Corea del Sud anche meno: 25 contagi. La Repubblica Cinese invece solo 3 casi, uno per trasmissione domestica e due importati. L’Africa, intanto, ha superato i 100mila casi, ma il coronavirus non è l’unico disastro che flagella il Continente Nero. La Croce Rossa ha infatti lanciato un forte allarme sull’attacco combinato Covid, inondazioni e invasioni di locuste.