Molto dipende anche dall’università, ma studiare conviene sempre
Naturalmente le differenze non sono solo tra Paese e Paese, ma anche tra tipologie di studi e di università frequentata. Negli USA per esempio un laureato del MIT a metà carriera raggiunge i 155 mila dollari annui mediamente, il triplo rispetto a chi ha come Alma Mater un anonimo college del Sud. Così in Italia chi esce dalla Bocconi può ambire già prima dei 35 anni ad avere uno stipendio il 14% in più della media.
Le variabili sono molte, ma possiamo affermare che laurearsi conviene. I costi in più sostenuti per studiare, in termini di tasse universitarie, maggiori imposte e contributi durante la carriera lavorativa, rendono ogni anno una cedola superiore a quella di qualsiasi fondo, un interesse più alto di qualsiasi rendita, immobiliare o fondiaria. Soprattutto di questi tempi, con tassi ridotti all’osso. La fatica dei più giovani una volta finita l’università spesso ce lo fa dimenticare, e il confronto con l’estero come al solito non è per nulla lusinghiero. Ma studiare di più conviene, e non potendo essere tutti startuppari è forse l’unico vero investimento che tutti possono fare.
