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Viktorija Mihajlovic e l’affetto per papà Sinisa: “In famiglia lo chiamiamo Orso”

Pubblicato: 12/06/2020 18:50

Viktorija Mihajlovic racconta dalla sua prospettiva di figlia la malattia del padre Sinisa a La Vita in Diretta. L’allenatore del Bologna, a cui Viktorija è molto legata, sta combattendo con caparbia la leucemia diagnosticatagli lo scorso anno. Il suo stato di salute sembra però migliorare, e la giovane non potrebbe esserne più felice.

“Papà ha ripreso ad allenarsi”

Papà fortunatamente sta meglio, ha ripreso ad allenarsi e a correre”, esordisce Viktorija con un grande sorriso. La ragazza ha un rapporto profondo con Sinisa Mihajlovic, conosciuto in ambito calcistico come Sergente Sinisa per il suo carattere forte. “Noi in famiglia lo chiamiamo Orso”, rivela Viktorija, che ha recentemente pubblicato il libro Sinisa, mio padre. “Lui ha questa immagine di uomo duro che a volte mette in soggezione, ma in realtà è tenerissimo. Fin da piccola, la figura paterna è sempre stata un riferimento per Viktorija, che si adirava quando veniva paragonata alla madre e non all’Orso di famiglia. “Io nervosissima mi arrabbiavo e dicevo: “Ma voi non ci vedete! Io sono uguale a papà, non sono uguale a mamma””, ricorda la ragazza.

L’educazione a casa Mihajlovic

Da buona figlia maggiore, Viktorija racconta di aver vissuto con una certa gelosia l’intromissione nel nido familiare di una sorella più piccola. “Di nascosto andavo lì nella culla e la graffiavo”, ricorda la ragazza, che si guadagnò per questo il soprannome di “Tigrotta”. Crescendo, il suo rapporto con il padre si è evoluto. “Ho capito i comportamenti che adottava con me, mi ritengo una ragazza con dei valori grazie all’educazione che mi ha dato – racconta Viktorija – è sempre stato molto rigido”.

La scoperta della malattia del papà

Affrontare la malattia di Sinisa Mihajlovic è stato molto difficile per Viktorija, che confessa di aver sempre avuto la fobia degli ospedali. “Quando questa paura si è avverata ho perso il controllo delle mie emozioni, ero molto arrabbiata e non sapevo con chi prendermela”, confessa. La leucemia era una parola sconosciuta, sapevo fosse una cosa grave ma non quanto”.

La prima visita in ospedale

Viktorija ha affrontato la sua paura di petto, andando a trovare il padre ricoverato. “Un momento che non dimenticherò mai – spiega – perché dovevo entrare in ospedale, che era la mia fobia, e dovevo entrarci per vedere mio papà che stava male”. Il primo incontro, nella sala d’attesa, è ancora impresso nella sua memoria. “Al primo impatto mi è sembrato mio nonno, era molto dimagrito, ricorda spiegando di aver faticato a parlare nei primi minuti. “Non volevo piangere, volevo fare la forte”, confessa. “La cosa che mi ha fatto più male è stato salutarlo e vederlo rientrare lì“.

Viktorija Mihajlovic e l’amore per il padre

Ora papà Sinisa è tornato a casa: il punto di riferimento di Viktorija ha riconquistato il suo posto. La ragazza vede il padre come l’uomo della sua vita ma ciò, secondo la sua psicologa, potrebbe ostacolarla nella ricerca dell’amore. Viktorija racconta che la sua psicologa le ha spiegato con queste parole la sua difficoltà a innamorarsi: “Tu sei innamorata di tuo papà”. Una teoria la ragazza non smentisce: “Tendo a fare un paragone con lui”.