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Incinta, scopre di avere il cancro: ritarda la chemio e fa nascere il bambino

Pubblicato: 15/06/2020 16:46

A 34 anni, Patrizia era in un momento molto felice della sua vita: era infatti incinta del piccolo Federico. Al quinto mese di gravidanza, la doccia fredda: la diagnosi di cancro al seno.

A salvarla dal peggiore degli epiloghi e a permetterle contemporaneamente di poter far nascere suo figlio è stata la Breast Unit dell’ospedale Cardarelli, presso il quale è stata curata fino ad ottenere una diagnosi positiva.

La diagnosi al quinto mese di gravidanza

Al quinto mese di gravidanza Patrizia ha scoperto un nodulo sotto un seno: una visita ha poi confermato le sue paure, e la donna ha così scoperto di aver sviluppato un tumore al seno. Questo tipo di tumore prevederebbe un intervento in breve tempo, per aumentare le possibilità di successo ed impedire al cancro di evolversi ulteriormente. Come fare, però, con la gravidanza in atto?

Le cure pianificate prima del parto

Patrizia ha deciso di dar spazio alla gravidanza e, aiutata dalla breast unit del Cardarelli, ha accettato un piano di cure che desse modo al piccolo di svilupparsi in sicurezza. Federico è nato a settembre 2019. Diverse fonti riportano le parole del dottor Riccardi, direttore del reparto di Oncologia: “Abbiamo fatto la pianificazione delle cure con il dottor Santangelo e concordato i tempi con Patrizia. A quel punto abbiamo iniziato le terapie. Prima del parto aveva portato a termine 4 cicli di chemio. Dopo il parto Patrizia ha potuto sottoporsi all’intervento e, ad oggi, deve affrontare solo più una chemio e la radioterapia.

Patrizia: “Sono stata forte”

Patrizia ha dovuto affrontare una sfida difficile e drammatica in un momento già di per sé preoccupante. Su Il Corriere del Mezzogiorno sono riportate le sue parole: “Sono stata forte, sapevo di dover stare bene per mio figlio, per prendermi cura di lui. Credo che sia stato questo a darmi la forza di affrontare una situazione che, fino a quando non la vivi in prima persona, non capisci cos’è fino in fondo”.

Da parte sua c’è molta gratitudine per i medici che l’hanno avuta in cura: Devo molto ai medici, alla loro professionalità, all’umanità con la quale sono stata accolta e all’organizzazione messa in campo dalla direzione generale del Cardarelli”.

Ultimo Aggiornamento: 16/06/2020 10:07