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Iran, 22enne aggredita e lasciata morire dissanguata dal padre

Pubblicato: 20/06/2020 18:25

Una giovane di 22 anni torna a casa alle 23:30 e viene uccisa dal padre per essere rientrata tardi. Il fatto è accaduto in Iran, e questa potrebbe essere la ragione dell’azione violenta dell’uomo, secondo le prime ricostruzioni fornite dalla polizia ai media locali. Lei si chiamava Reyhaneh Ameri e la sorella avrebbe fatto partire le ricerche della ragazza, poi trovata morta in un campo nei pressi del villaggio dove vive la famiglia.

Uccisa dal padre per aver rincasato tardi

L’omicidio è avvenuto in un piccolo villaggio a pochi chilometri dalla città di Kerman, capitale dell’omonima regione nel sud-est dell’Iran. Qui viveva Reyhaneh Ameri che, secondo quanto inizialmente riportato dalle fonti locali, la sera del 15 giugno sarebbe rincasata verso le 23:30, suscitando l’ira del padre con il quale pare avesse già litigato poche ore prima.

A questo punto, secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe colpito la figlia con un’ascia, o secondo altre fonti, con una barra d’acciaio. Quindi l’avrebbe caricata in auto per portare il corpo in una zona isolata, e infine sarebbe tornato a casa abbandonando la figlia in gravi condizioni, ma ancora viva, in un campo.

L’allarme della sorella

La mattina dopo la sorella di Reyhaneh si sarebbe recata a casa dei genitori e, notando l’assenza della ragazza, avrebbe chiesto spiegazioni. A quel punto, insospettita dal comportamento dei genitori, avrebbe chiesto di poter vedere la stanza della sorella, chiusa a chiave. L’insistenza della figlia avrebbe convinto la madre ad aprire la porta della stanza, che si sarebbe rivelata essere piena di sangue.

La sorella di Reyhaneh avrebbe quindi chiamato la polizia, e le forze dell’ordine, risalendo agli spostamenti del padre grazie ai dati GPS del cellulare, hanno ritrovato il corpo della giovane, morta dissanguata. Il referto medico parlerebbe infatti di una morte per dissanguamento e sembra che la ragazza sia rimasta in vita fino ad un paio d’ore prima dell’arrivo della polizia sul luogo dove il padre l’aveva abbandonata.

Una diversa versione dei fatti

L’uomo si troverebbe ora in stato di arresto per l’omicidio della figlia. Nelle ultime ore, però, alcune fonti locali rilanciate dalla stampa internazionale riportano che il padre avrebbe invece ucciso la figlia durante un litigio per via del fidanzato di lei, reo di aver sottratto ripetutamente del denaro all’uomo. In questo caso l’arma del delitto non sarebbe stata un’ascia, bensì un bastone, che il padre avrebbe afferrato in un impeto d’ira.

Un esponente della polizia della regione di Korman ha dichiarato, secondo quanto riporta l’agenzia locale Rokna, che le ragioni dell’omicidio sarebbero legate a controversie familiari, e che non ci sarebbero motivazioni di onore né di vendetta dietro al gesto del padre della ragazza. Questa nuova versione dei fatti, in ogni caso, non nega il brutale omicidio della figlia e l’abbandono del suo corpo quando era ancora in vita.

È stato un “delitto d’onore”?

Non è la prima volta che dall’Iran arrivano notizie simili. Qualche giorno fa una 14enne è stata decapitata dal padre per via di una relazione con un uomo di più grande di lei. Anche il quell’occasione si era parlato di “delitto d’onore”, espressione usata per indicare un omicidio commesso a salvaguardia dell’onore e della reputazione della famiglia.

In questo caso, riportano le fonti locali, il padre sarebbe stato solito criticare la figlia per alcuni suoi comportamenti ritenuti inappropriati per l’onore della famiglia, come tornare a casa tardi la sera. Per queste regioni, riporta Rokna, sembra che il padre avesse già cercato di uccidere la figlia 3 anni fa, nel 2017. In quel caso però era stato provvidenziale l’intervento della sorella. Questa volta invece Reyhaneh Ameri è rimasta uccisa.