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Viaggio a Zugo: il cantone misterioso con poche tasse e molta riservatezza

Pubblicato: 09/07/2020 11:30

Ai più potrebbe suonare non familiare, ma Zugo è il nome di uno dei cantoni più particolari della Svizzera. Localizzato nella parte centrale tra Zurigo e Lucerna e con 126.000 abitanti, il Cantone Zugo è conosciuto dagli addetti ai lavori come un piccolo “paradiso fiscale”, anche se in realtà la definizione non è corretta.

Trovandosi in Svizzera, il Cantone non rientra tra i luoghi considerati in black list dalle istituzioni bancarie e governative istituzionali.
Rispetto agli altri 25 cantoni svizzeri, Zugo ha una particolarità: le tasse più basse d’Europa. Vantaggio che ha attratto negli ultimi anni numerose società che hanno trasferito lì il loro quartier generale come ad esempio Roche o Johnson & Johnson.

Non mancano anche le numerose celebrities che si sono trasferite a Zugo approfittando di un’imposizione fiscale molto agevolata nonché di una qualità della vita relativamente alta, come tipico del paesaggio svizzero.
Zugo rimane avvolto in un alone di mistero, conseguenza del forte spirito di riservatezza condiviso dai suoi abitanti.

Economia e fisco: tasse a (quasi) 0, ma conti pubblici in ordine

Per comprendere la filosofia di Zugo, è bene avere chiaro quale imposizione fiscale viene assegnata a imprese e professionisti. L’aliquota fiscale complessiva sugli utili delle società è poco sotto il 12%, circa 11.91%, con la possibilità di dedurre praticamente tutti i costi dell’azienda.

Una differenza sostanziale con l’Italia, che prevede la deducibilità di una percentuale dei costi (ad esempio su macchina, alberghi, ristoranti ecc..). A Zugo, questi limiti semplicemente non esistono, e viene quindi considerato l’intero volume di affari. I libero professionisti a Zugo subiscono un trattamento ancora diverso: vengono chiamate “ditte individuali”, equivalenti della partita IVA italiana.

I libero professionisti pagano la tasse come persone fisiche, senza quindi dover pagare aliquote della società. Con una particolarità: l’aliquota sulle persone fisiche è intorno al 22% ma scatta sopra il milione di franchi svizzeri. Per dare un indice di confronto con l’Italia, nel nostro Paese è al 43% sopra i 75.000 euro.

Vengono inoltre assegnate riduzioni di spesa a chi ha figli, per incoraggiare le famiglie. Nonostante la bassa tassazione, Zugo presenta sempre bilanci in positivo. Un tratto comune di molti cantoni, noti per riasfaltare in continuazione strade già ordinate, per poter dare una destinazione ai ricavi dello Stato.

Scritta tax heaven su macchina
Scritta tax heaven su macchina (Fonte: pixabay)

Il lockdown a Zugo e in Svizzera

Anche il periodo di lockdown è stato gestito in maniera del tutto diversa rispetto all’Italia. Nel cantone, come in tutta la Svizzera (a parte il Ticino) le attività produttive non hanno mai chiuso. Le limitazioni sono state imposte solo a bar, ristoranti e altri centri di aggregazione.

L’indicazione, al contrario dell’Italia, è stata quella di stare fuori casa, rispettando le distanze ed evitando la formazione di gruppi di più di 5 persone. L’unico cantone svizzero ad aver chiuso le attività produttive non indispensabili è stato il Ticino. Sede, tra l’altro, di tre delle sei più importanti fonderie d’oro del mondo, la cui chiusura ha portato ad un innalzamento del prezzo di questo metallo prezioso.

Città di Zugo
Città di Zugo (Fonte: pixabay)

I VIP di Zugo: Marchionne, Tina Turner, Raikkonen

Per le sue qualità “fiscali” oltre che di sicurezza, Zugo è stata scelta come luogo di residenza da moltissime celebrities. Da Marchionne, che viveva nella località di Walchwil, a Raikkonen e Paris Hilton, che risiede nel cantone Svitto, molto simile a Zugo.

Queste personalità usufruiscono di un accordo definito “globalista”: chi ha un patrimonio elevato può sottoscrivere un accordo diretto con il cantone, pagando subito una quota forfettaria di tasse. L’obbligo è poi quello di vivere in Svizzera almeno sei mesi all’anno.

Zugo non è l’unico cantone ad essere stato scelto da paperoni di tutto il mondo. Tina Turner vive a Zugo, Federer, che è originario di Basilea si è trasferito nel cantone Svitto, Alonso, Mina, Rita Pavone e Fabio Capello vivono in Ticino e così via. La Svizzera viene scelta anche per la riservatezza. Sembra che l’ultima figlia di Putin sia nata a Sorengo, in una clinica a pochi passi da Lugano, dove l’ospedale è stato blindato per l’occasione.

scritta vip su tavolo
scritta vip su tavolo (Fonte: pixabay)

Le misteriose fiduciarie che gestirebbero i fondi di leader politici mondiali

Sembra che a Zugo ci siano società fiduciarie di tipo familiare che gestirebbero i patrimoni di personalità illustri come il premier Vladimir Putin e altri leader mondiali. Nel caso di Putin, le accuse di aver spostato capitali nel Cantone Zugo erano state mosse già nel 2007 dall’esperto in politica russa Stanislav Belkovsky, in una lunga intervista al giornale tedesco Die Welt ripresa anche dal The Guardian.

Non si tratterebbe certo della prima istituzione finanziaria che lavora con importanti politici. La Banca Arner, oggi fusa con GS Banque aveva come cliente Silvio Berlusconi, e la Svizzera è stata sede della discussione relativa alla cessione del Milan. A Lugano erano anche celebri due fiduciarie che gestivano i fondi della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano.

Firma accordo
Firma accordo (Fonte: pixabay)

Creare una società a Zugo

Non è semplice emigrare a Zugo. Per farlo è necessario dimostrare di avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato e un contratto di affitto di lunga durata. L’alternativa è quella di costituire una società, in Svizzera questo avviene in 7-10 giorni, grazie all’aiuto di avvocati e società specializzate.

In quel caso possono essere create delle GMBH, equivalente di SRL, con 20.000 CHF di capitale, o le SA (società anonima), che detengono 100.000 CHF di capitale sociale. Per i libero professionisti invece il percorso è più complesso, poiché è necessario presentare dei dettagliati business plan che dimostrino la sostenibilità dell’attività.

Il timore è infatti quello di dover assegnare fondi di sostegno a nuovi residenti che perdono il lavoro o che non sono in condizioni di potersi sostenere.

firma su foglio
Firma su foglio (Fonte: pixabay)

Lo scenario futuro

Il 27 settembre in Svizzera si terrà un referendum che chiede di abolire la libera circolazione dei lavoratori. La richiesta è quella di accettare un numero massimo di lavoratori immigrati per poter ridurre i rischi legati alla spesa assistenziale per chi perde il lavoro.

Al momento, infatti, i lavoratori, anche non di cittadinanza svizzera, che perdono il lavoro nello Stato, hanno diritto a una sostanziosa indennità (dal 70% all’80% dello stipendio). Una tutela che non ha eguali in Europa e che però è contestata da alcuni cittadini svizzeri che ritengono la norma eccessivamente assistenzialista e generatrice di distorsioni sul tema dell’immigrazione.

Se la norma dovesse passare, immigrare in Svizzera sarà molto più complesso. Le condizioni normative dei cantoni, comunque, già oggi non consentono un’immigrazione “all’avventura”. Come accade a Zugo, anche in altri cantoni è impossibile emigrare senza un contratto di affitto a lungo termine e un contratto di lavoro. Qualunque sarà l’esito del referendum, Zugo rimarrà sempre un piccolo cantone riservato, ricco e molto diverso da qualunque regione al mondo.

Lago di Zugo dall'alto
Lago di Zugo dall’alto (Fonte: pixabay)
Ultimo Aggiornamento: 12/11/2020 18:20