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Caso Trentini, assolti Mina Welby e Marco Cappato: non è stata istigazione al suicidio

Pubblicato: 27/07/2020 20:11

Sentenza a suo modo storica quella emessa oggi dalla Corte di Assise di Massa, che oggi si è espressa sul caso di Davide Trentini. Malato di SLA e morto nel 2017, Trentini rappresenta assieme a Dj Fabo un altro dei casi simbolo della lotta per il diritto all’eutanasia dei malati terminali e affetti da malattie neurodegenerative, come appunto la sclerosi multipla. A processo erano imputati Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby e Marco Cappato: entrambi erano accusati di istigazione al suicidio.

La sentenza: Mina Welby e Marco Cappato assolti

Come aveva riferito Marco Cappato con un post di oggi, il Pubblico Ministero aveva chiesto 3 anni e 4 mesi di carcere per Mina Welby e lo stesso Cappato, attivista ed esponente dei Radicali. Come riporta Adnkronos, quella del pm non è stata una richiesta “senza cuore”: “Chiedo la condanna ma con tutte le attenuanti generiche e ai minimi di legge. Il reato di aiuto al suicidio sussiste, ma credo ai loro nobili intenti”.

Da anni Cappato, e la stessa Welby, si battono perché anche in Italia venga data la possibilità di eutanasia per i malati. Non esistendo al momento questo tipo di legislazione, molti malati si vedono costretti ad andare in Svizzera.

Così fece Trentini, sostenuto economicamente da Cappato e logisticamente dalla Welby. Furono gli stessi ad autodenunciarsi, il giorno dopo il decesso di Davide Trentini. Entrambi, però, ora sono stati assolti dal reato di istigazione al suicidio in quanto il fatto non sussiste e da quella di suicidio in quanto la stessa accusa non costituisce reato.

Il post di Marco Cappato

Assolto anche per il caso Dj Fabo

Si tratta della seconda assoluzione nel giro di un anno per Marco Cappato, che a dicembre era già risultato innocente nel delicato caso della morte di Dj Fabo. Le motivazioni di quella sentenza, con molta probabilità, ricalcheranno quelle della morte di Davide Trentini. Allora, infatti, venne decretato che “Marco Cappato ha aiutato Fabiano Antoniani a morire, come da lui scelto, solo dopo aver accertato che la sua decisione fosse stata autonoma e consapevole“.

La reazione di Cappato alla sentenza

Pochi minuti fa, Cappato ha condiviso un video di reazione alla sentenza: “‪La sentenza di oggi fa compiere un altro passo avanti verso un più ampio riconoscimento del diritto ad essere aiutati a morire” ha scritto. Già oggi aveva dichiarato che avrebbe rifatto tutto, “per aiutare Davide a morire senza soffrire“.

Guarda il video

https://www.facebook.com/marcoantoniocappato/videos/945586272575133/

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2020 08:50