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Dj Fabo: la sua morte è stata una “decisione autonoma e consapevole”

Pubblicato: 30/01/2020 14:26

Un mese dopo la sentenza della consulta sulla morte di Dj Fabo, sono state rese note le motivazioni della Consulta dietro all’assoluzione di Marco Cappato. Per i giudici, la scelta di aiutarlo a morire è arrivata dopo aver appurato che quella fosse effettivamente la volontà di Dj Fabo.

La storia sentenza che apre all’eutanasia

Il 23 dicembre 2019 la Corte d’Assise di Milano ha tracciato un solco deciso sulla questione eutanasia. Aiutando Dj Fabo a morire, Marco Cappato non ha commesso reato. “Il fatto non sussiste” è stata la decisione della Corte, che ha messo fine all’accusa di “aiuto al suicidio” contro Marco Cappato. È stato lui, nel 2017, a portare Fabiano Antoniani in Svizzera, per porre fine alla sua vita.
Tetraplegico dopo un incidente stradale, la morte è la strada che Dj Fabo ha scelto. Ora anche le motivazioni della sentenza certificano questo fatto.

La decisione è stata consapevole

Sono oltre 17 le pagine che contengono le motivazioni della sentenza. Il passaggio decisioni, tuttavia, riportato da Adnkronos, è quello che certifica come “Marco Cappato ha aiutato Fabiano Antoniani a morire, come da lui scelto, solo dopo aver accertato che la sua decisione fosse stata autonoma e consapevole“.
Lo stesso Dj Fabio si trovava in una condizione di “sofferenze fisiche e psicologiche che trovava assolutamente intollerabili“, ma pienamente capace di prendere decisioni “libere e consapevoli“. Prima di scegliere l’eutanasia in Svizzera, Dj Fabo avrebbe attentamente vagliato altre opzioni, tra cui la sospensione delle cure. Questa soluzione, però, avrebbe solo prolungato la sua agonia.

Nessuna agevolazione al suicidio

Da lì la scelta di ricorrere alla struttura Dignitas, in Svizzera. Il fatto che Marco Cappato l’abbia accompagnato però non costituisce “agevolazione al suicidio“.
La volontà del soggetto, per i giudici, è stata espressa in modo “chiaro e univoco” e certificato anche grazie alle testimonianze di amici e parenti.

Per questi motivi la causa contro Marco Cappato si è risolta con l’assoluzione. Una sentenza storica che potrebbe spostare il baricentro della giustizia italiana verso una posizione più vicina a quella dell’eutanasia, per i casi in cui la vita non sembra più tale, come per Dj Fabo.