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Coronavirus, troppi ragazzi positivi: paura per i nuovi focolai

Pubblicato: 11/08/2020 10:27

I dati altalenanti di questi giorni parlano di una situazione dei contagi ancora poco stabile. Dai dati forniti dal Ministero della Salute, appena venerdì si era tornati sopra quota 500 contagirimasti alti anche nei giorni scorsi con 463 nuovi casi. Intanto però i dati di ieri migliorano sensibilmente:  i nuovi contagi da Coronavirus in Italia sono 259 aggiornati al 10 agosto; in aumento i ricoveri: in totale sono 46 i malati in terapia intensiva, con altri 16 ricoveri con sintomi in più. Il numero dei guariti si attesta a 150 e porta il totale a 202.248 persone che sono riuscite a sconfiggere il virus. Il problema ora sono i casi di importazione: il fenomeno più attestato in questo momento è quello di giovani che in vacanza all’estero tornano in Italia dopo essere stati infettati.

I casi di ragazzi in vacanza positivi al virus

I dati di ragazzati che hanno scoperto di aver contratto il virus dopo le vacanza in Grecia, Croazia, Malta, Spagna superano i 50 casi. Due casi nel Lazio: due ragazze ritornate da Ibiza hanno scoperto di aver contratto il virus mentre erano in vacanza. Ma ci sono anche molti casi di ragazzi ritornati in Salento dopo una vacanza in Grecia.

Antonio Donno, sindaco di Muro Leccese, ha parlato proprio di questi casi aggiornando la cittadinanza tramite il suo profilo Facebook: “Oggi ho avuto conferma che, tra i ragazzi che hanno partecipato al viaggio, al momento, ne risultano contagiati 5. Due sono di Muro, gli altri di paesi limitrofi. Ma questo poco importa, perché tutti siamo sulla stessa barca“. Le conseguenze non sono solo per i contagiati, ma anche per le persone a contatto: “I ragazzi non contagiati comunque sono stati messi in quarantena, come anche tutti i familiari dei contagiati, nonché le persone che, eventualmente, sono state in contatto“.

https://www.facebook.com/donno.antonio.7/posts/10220921697183787

E ancora 8 giovani positivi a Roma e 11 nel siracusano, risultati positivi dopo una vacanza a Malta. Altri giovani che abitano ad Arezzo e provincia sono risultati contagiati ieri, erano tutti parte di una comitiva che era stata in vacanza a Corfù. Indotti a sottovalutare la situazione, dicono come molti altri, dopo aver visto che all’estero la mascherina non è obbligatoria né viene utilizzata. Collegati al loro contagio, risulta positiva al coronavirus anche la mamma di uno di loro.

https://www.facebook.com/SaluteLazio/posts/300830704670366

La provocazione in Piemonte

Proprio in merito a tutti questi casi di contagi provenienti dall’estero, ha parlato il presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte Alessandro Stecco, della Lega, che ha fatto riferimento al focolaio di Covid scoppiato nel Vercellese: “Se i costi di personale impiegato, materiale e test venisse fatti pagare a chi favorisce il contagio, sarebbe un bel deterrente“. Una proposta che sa di provocazione: “Se qualcuno ha favorito la diffusione del contagio a quasi 40 persone, auspico vengano presi provvedimenti e che Comune e Regione possano chiedere i danni. Servono controlli alle frontiere, anche sulle quarantene post viaggio in Paesi a rischio. Non si può lasciare alla buona o cattiva volontà del singolo evitare o meno comportamenti a rischio“, riporta Ansa.

Le vacanze in Italia

Ritorna in auge, insomma, l’appello a passare le vacanze in Italia. A lanciare l’appello in queste ore Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force regionale pugliese per l’emergenza Coronavirus, che ha spiegato in una intervista alla Repubblica che “Come epidemiologo in questo momento mi sento di dare un consiglio: le vacanze facciamole in Puglia o al massimo in una delle regioni del nostro Paese“. Un appello dopo i numerosi casi registrati di persone positive dopo essere rientrare in Italia da vacanze all’estero: “In questi giorni stiamo costatando che quasi tutti i casi di contagio sono riconducibili a cittadini che per motivi di lavoro, ma soprattutto per fare qualche giorno di vacanze, si spostano all’estero“. Poi spiega: “La circolazione virale nella nostra regione si era spenta. La riaccensione epidemica è stata innescata da casi di importazione. E molti riguardano gruppi di ragazzi che rientrano in Puglia dopo aver fatto una vacanza all’estero“.

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2020 10:50