Vai al contenuto

Morto il bimbo ferito da colpo di pistola partito al nonno

Pubblicato: 14/08/2020 16:44

È morto il bimbo di 7 anni colpito da un colpo di arma da fuoco dal nonno, in maniera del tutto accidentale.

Colpo partito accidentalmente

Ieri, dopo una lunga e complessa operazione chirurgica, era stato dichiarato morto cerebralmente il bambino di 7 anni colpito alla testa dal nonno con una pistola. Il corpo è partito dall’arma mentre l’uomo la stava pulendo: a quanto pare lo stesso era in possesso di licenza legittima per il possesso della pistola.

Sottoposto a intervento chirurgico

Il fatto è accaduto a Roma, in un appartamento a Fidene. Il piccolo era stato soccorso immediatamente e portato al Policlinico Umberto I, dove era stato sottoposto ad un complesso intervento. I medici erano poi stati costretti ad uscire dalla sala operatoria senza buone notizie ed a dover comunicare ai genitori che il piccolo era in stato di morte cerebrale. Adnkronos aveva riportato la disperazione della madre alla notizia, incredula davanti a tanto dolore. A quanto pare la donna continuava a chiedere “È morto? È morto?” senza riuscire a crederci.

Nonno sotto choc

Il nonno del piccolo, un 77enne, è ancora sotto choc ma è riuscito a raccontare la dinamica dell’incidente: il corpo sarebbe partito totalmente per sbaglio.

La dinamica dei fatti

Padre e figlio erano andati dal nonno per passare una giornata insieme: per questo il piccolo si trovava nell’appartamento di via Val Sillaro, in zona Fiscali, a Roma.

Ad un certo punto per qualche motivo il piccolo si era ritrovato nella stanza del nonno, che stava maneggiando la sua Glock calibro 9, legalmente detenuta, quando dall’arma è partito un colpo: il piccolo a quanto pare si trovava in bagno quando il colpo era partito, e quindi si è drammaticamente trovato sulla traiettoria dell’arma.

Le indagini starebbero escludendo la pista dell’omicidio volontario: si sarebbe trattato di una tragica fatalità.

L’appello di Luca Di Bartolomei

In seguito all’accaduto, nelle scorse ore, è stato Luca Di Bartolomei, figlio del capitano della Roma suicidatosi proprio con un’arma che aveva in casa, a lanciare l’allarme. “Caro Roberto Speranza comprendo tutte le difficoltà e gli impegni che stai attraversando ma invoco te ed il Ministro Lamorgese affinchè vi adoperiate per ridurre il numero di armi in circolazione. In primis a chi fa uso di psicofarmaci e poi anche verso gli anziani”.

Nonno e padre del piccolo sotto choc

Grave è la ripercussione sulle persone coinvolte nella vicenda, come ricorda Di Bartolomei a Repubblica: “Non oso immaginare come ora si sentano quei due uomini, il nonno e il papà del piccolo ferito. Essendo accaduto a pochi chilometri da casa mia non potevo non fare questa riflessione: in una città in cui ci sono un quarto di milione di persone in possesso di armi, quante oggi rispondono a tutti quei requisiti di capacità piena nell’approcciarsi a uno strumento di morte?”.

Ultimo Aggiornamento: 14/08/2020 17:55