Paura nel lodigiano, dove 10 persone sono state contagiate con il virus West Nile, e presentano dunque i sintomi della febbre del Nilo.
C’è ansia in una zona già in precedenza profondamente ferita dai numeri di contagio del coronavirus: ora si teme che nella zona possa svilupparsi un focolaio di febbre del Nilo e che i contagiati possano aumentare.
10 persone di età tra i 49 ed i 79 anni sono arrivate all’ospedale Maggiore di Lodi con sintomi molto simili tra loro: sfoghi cutanei, febbre, vomito e nausea. Uno di loro manifestava anche mielite, ovvero un’infiammazione del midollo spinale. La diagnosi per tutto il gruppo è stata la stessa: Febbre del Nilo, o West Nile Disease, patologia trasmessa tramite la puntura di zanzare infette.
Non esiste una cura
A quanto pare non esiste un vaccino contro la Febbre del Nilo, né un farmaco specifico: l’unica difesa è la disinfestazione, per evitare la trasmissione del virus stesso.
Febbre del Nilo: caratteristiche, sintomi
La Febbre del Nilo è una patologia di scoperta relativamente recente: è stata riconosciuta in Uganda nel 1937, nel distretto di West Nile. I principali serbatoi del virus erano stati individuati negli uccelli selvatici, che venivano punti dalle zanzare: poi, queste trasmettevano il virus all’uomo.
i sintomi principali possono somigliare a quelli di un’influenza: febbre (alta negli adulti), nausea, vomito, debolezza fisica. L’Oms ha però comunicato che nell’80% dei casi l’infezione risulta asintomatica. Il contagio non può avvenire da individuo a individuo.
Febbre del Nilo: i precedenti
Non è la prima volta che la Febbre del Nilo viene diagnosticata in Lombardia: qualche anni fa c’erano stati alcuni casi tra Lodi, Pavia e Mantova, e si erano riscontrati anche alcuni decessi.
Al momento si stanno solo curando i sintomi dei malati, e si sta monitorando la condizione clinica di ogni paziente.
Nella zona del lodigiano, in alcuni comuni, era già cominciata la disinfestazione qualche tempo fa.