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Scandalo Rsa: pazienti picchiati e minacciati durante il lockdown

Pubblicato: 02/09/2020 18:11

Nei difficilissimi mesi del lockdown, i pazienti della Rsa di San Domenico di Pescia (provincia di Pistoia) non hanno avuto come il coronavirus come unico nemico.

Recenti indagini hanno infatti fatto emergere abusi e violenze che 3 dipendenti della casa di cura infliggevano ai poveri anziani, lontano degli occhi dei famigliari che in quel momento non potevano stare vicini ai loro cari e non si sarebbero quindi accorti di nulla.

Picchiati, insultati e minacciati

Le 3 donne indagate hanno tra i 50 ed i 55 anni e, nei mesi del lockdown, hanno inflitto maltrattamenti di ogni tipo: da schiaffi a spintoni ad umiliazioni, compresi abusi nei momenti della pulizia dei pazienti. Non sono mancati insulti e minacce ai pazienti, che si trovavano completamente soli ed impossibilitati a denunciare le violenze.

Quando gli inquirenti hanno cominciato ad indagare sulla Rsa San Domenico erano ben distanti dall’idea di trovare prove di abusi simili: era infatti partita un’inchiesta a tappeto sulle Rsa, con un occhio particolare a quelle che avevano avuto più decessi per Covid. La San Domenico, pur essere una struttura piuttosto piccola (ospita tra i 20 ed i 30 degenti) aveva avuto 7 casi di decessi, 16 contagi tra i malati e 6 tra i dipendenti.

Le accuse alle operatrici sanitarie

Nell’indagare, gli inquirenti erano finiti a controllare i video della sorveglianza e grazie a quelli avevano scoperto i maltrattamenti. Nei confronti delle 3 operatrici sono stati emessi provvedimenti di arresti domiciliari, con accusa di maltrattamenti su persone anziane. Ad accusare le 3 donne, una volta iniziate le indagini, sono stati anche alcuni degenti.

Le parole del Sindaco

Il Sindaco del comune, Oreste Giurlani, è intervenuto su quanto accaduto, come riportato da Fanpage: “Il San Domenico, suo malgrado, dovrà far fronte ad un pesantissimo danno d’immagine. Se i fatti fossero accertati, i vertici della cooperativa dovranno rendere conto alla cittadinanza magari in un consiglio comunale aperto”.