Gli italiani consumano, il governo meno
Per consumi in economia non si intendono solo gli acquisti di scarpe, vestiti, viaggi, carne o pesce, ma anche di servizi pubblici, anche se immateriali, come educazione, sanità, sicurezza. Sono più difficili da calcolare, ma rappresentano una fetta importantissima della domanda. E in grande maggioranza sono appannaggio del settore pubblico.
Ebbene, per questo tipo particolare di consumi l’Italia appare indietro rispetto alla media, spendendo il 79% della media UE, lontanissima da Danimarca e Francia, patria del welfare, dove si arriva al 138% e al 121%. E non è un caso che tra i pochi Paesi dietro l’Italia vi siano Grecia e Portogallo, che come noi hanno dovuto trattenere moltissimo le spese per evitare un dissesto finanziario.
Nel 2007 questi consumi pubblici erano solo il 6% meno della media, oggi il 21% in meno, un altro segno della crisi, da cui non ci eravamo ancora ripresi, anche prima del coronavirus.
