È terminata l’analisi di tutto il materiale telematico reperito per far chiarezza su uno dei gialli che più hanno segnato questi ultimi mesi: la morte della 43enne Viviana Parisi e di suo figlio, il piccolo Gioele Mondello. Chat Facebook, messaggi su WhatsApp: tutto al momento si trova in mano a Roberto Consalvi, l’ingegnere forense che si occuperà di trasmettere il contenuto in Procura nella giornata di domani. Rimane indelebile intanto lo sfogo di Viviana in una lettera indirizzata al padre.
Viviana Parisi: terminati gli esami sui dispositivi
Al vaglio dell’ingegnere forense che è stato incaricato di analizzare tutti i dispositivi della dj torinese c’è stato tutto: il tablet, il cellulare, forse anche un computer che la Parisi avrebbe usato nella sala di registrazioni che si trovava proprio la sua abitazione. Si tratta di un’analisi accurata di chat e messaggi, “Quando è stato ricavato sarà utile a imprimere una direzione alle indagini sulla morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele“, sono state le parole rilasciate in esclusiva da Consalvi a Fanpage.it.
Quando il materiale verrà depositato da Consalvi in Procura, tutto verrà trasmesso a Massimo Picozzi, lo psichiatra e criminologo che si occuperà di analizzarlo per rintracciare il profilo psicologico della 43enne prima che nei boschi di Caronia andasse incontro alla morte insieme al suo piccolo Gioele. Quanto più preme è riuscire a ricostruire il prima, quali fossero le condizioni psico-fisiche della 43enne prima dell’incidente autostradale.
L’amaro sfogo di Viviana Parisi nella lettera al padre
Si continuano intanto a rileggere quelle parole che la stessa Viviana Parisi aveva scritto al padre, una lettera che la donna aveva voluto scrivere al papà e in cui confessava tutta la sua paura ma anche il suo enorme amore per Gioele e la sua famiglia.
“Caro papà, ieri, dopo che ci siamo sentiti sono andata in confusione. Mi sono sentita non bene dentro. Questo malessere che ho dentro spesso mi porta a parlare e a sfogarmi con le persone a cui voglio bene Spesso mi succede, come ti ho detto, di avere paura di stare in ansia, di svegliarmi presto, di andare in bagno, di sentirmi inferiore ad altre persone e di essere stanca di essere giudicata – si legge della lettera letta in esclusiva a Quarto Grado – Ho avuto paura e ho preso dei medicinali come mi hanno prescritto i medici. Mi succede di stare bene con le persone a cui voglio bene e alle volte no. Vorrei stare da sola con me. Ho momenti, quando esco di casa, in cui mi sento bene altri no, ma se penso al mio dolce bambino divento forte come sono sempre stata“.
“Faccio brutti sogni riguardo mio figlio“
Uno sfogo in cui la Parisi fa presente di non star attraversando un bel periodo a livello emotivo, un momento tormentato della sua vita che ben evidenzia nella chiusura della missiva al padre: “Mi sento debole, confusa, alle volte vorrei solo scappare da tutto“.
E ancora, le parole di Viviana Parisi in un messaggio sempre al padre: “Faccio dei brutti sogni riguardo mio figlio e avverto delle brutte sensazioni dentro. Come se fosse in pericolo, anche io mi sento in pericolo e suo padre, io sto per prendere una pastiglia come diceva ieri mamma, perché ho paura. i dispiace dare dispiacere alle persone a cui voglio bene“.