Dopo la chiusura definitiva di Settimana Ventura, la nota conduttrice ha affermato di non voler più condurre reality, ma si prepara per nuovi progetti per Rai 2.
Il programma con la Ferragni: “La vorrei come Ministro degli Esteri”
Simona Ventura non si è mai davvero fermata. Il prossimo 12 ottobre la vedremo intervistare Chiara Ferragni nella cornice d’eccezione del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Tutto all’interno dello speciale Fenomeno Ferragni, nel corso del quale sarà messo in onda anche il docufilm sull’imprenditrice cremonese.
“All’inizio aveva detto di no” – ha rivelato la conduttrice al Messaggero – “Poi ha visto il progetto ed ha accettato. A titolo gratuito”.
Una scelta che ha sicuramente rafforzato la stima che la Ventura sembra nutrire nei confronti della blogger. “Se fossi presidente del Consiglio per un giorno la vorrei come ministro degli Esteri o come ambasciatrice delle eccellenze italiane nel mondo” – ha aggiunto – “Chiara Ferragni è un modello per gli adolescenti, si è fatta da sola”.
Simona Ventura in prima serata
Ma questo è solo l’inizio. C’è invece alle porte un progetto per la prossima primavera, uno show in cui SuperSimo farà la “conduttrice caciarona”. Le registrazioni inizieranno a dicembre 2020.
“Voglio fare solo cose che mi piacciono”, ha raccontato a NuovoTv. E sembra proprio che sia ciò che sta facendo. Si dice, infatti, molto tranquilla, ed ha spiegato: “Non ho questa ansia da telefono che non squilla. Sono molto tranquilla e serena, questi sono progetti nuovi, che mi piacciono molto”.
L’addio ai reality, o forse no
Niente più reality, quindi, per la Ventura. O forse no. In un’intervista a NuovoTv, la conduttrice ha infatti dichiarato che “Il pubblico che li guarda è cambiato. Ormai è abituato ai reality registrati con un ritmo di racconto molto più veloce di quelli dal vivo. Non sarei più capace di farli allo stesso modo di dieci anni fa”.
Ma c’è ancora qualche speranza per i fan della nota conduttrice. “Mi piacerebbe se la Rai tornasse a fare reality” – ha dichiarato ancora al Messaggero – “Cose nuove, di qualità. Potrei scriverne uno io”.