Vai al contenuto

Bimbo picchiato a morte dal fidanzato della madre: non sapeva usare bene il vasino

Pubblicato: 10/10/2020 22:48

Candice Jones, una madre di 32 anni, sconterà una pena tra i 3 e i 15 anni di carcere per non avere fermato il fidanzato che massacrava di botte il figlio di 2 anni. Una vicenda che ricorda i drammatici casi di Giuseppe, bimbo ucciso dal patrigno a Cardito, e del piccolo Evan, ucciso dal compagno della madre nello stesso brutale modo.

“È un ritardato”: il bambino non riesce a usare il vasino

È successo nell’agosto 2018 in West Virginia. Il figlio della fidanzata di John Powers, 47 anni, ha avuto un problema col vasino, e lui l’ha insultato e picchiato violentemente. Da quanto riportano le fonti estere, Joseph ‘Jojo’ Gaborsky III, 2 anni, si sarebbe fatto la pipì addosso, quando l’uomo l’ha colpito con una cintura. Poi, dopo averlo sentito lamentarsi, l’avrebbe sbattuto contro la vasca e il pavimento. Ancora infuriato, l’avrebbe poi scosso per quasi 5 minuti con le mani attorno al collo.

A causa dell’attacco, il bambino ha subito la rottura di diverse ossa, un’ustione di terzo grado al braccio (causata da una borsa d’acqua bollente), ed emorragie alla retina e al cervello. La madre e il fidanzato avrebbero portato il bambino in ospedale solo dopo due settimane, e lì è morto nel giro di due giorni.

Leggi la richiesta di condanna a Tony Badre, l’uomo a cui è imputata la morte del piccolo Giuseppe a Cardito

Le conseguenze dell’aggressione a Jojo Garbosky III

Le fonti riferiscono che la madre del bambino Candice Jones avrebbe guardato la scena senza fare nulla per soccorrerlo. Avrebbe affermato di essere troppo spaventata per fare qualcosa, e che Powers aveva minacciato di ucciderla. La scorsa settimana, però, ha patteggiato, e verrà condannata a una pena tra i 3 e i 15 anni di reclusione.

Per quanto riguarda il fidanzato, avrebbe dichiarato di non ricordare l’attacco. Dopo aver fatto richiesta di appello, si è dichiarato non colpevole, ma ha ammesso che ci sono prove sufficienti per condannarlo. Rischia tra i 15 anni di carcere e l’ergastolo.

Quando il giudice Mark Wills ha interrogato Powers in merito al motivo per cui ha fatto appello, l’uomo ha dichiarato di averlo fatto per passare meno tempo in carcere. Ma questa non è una prima volta per Powers. Nel 1995, infatti, ha passato 13 mesi in carcere per avere picchiato il figlio di un’ex ragazza, secondo quanto riportato dal Bluefield Daily Telegraph.

Le parole del nonno: “Candice non capisce la gravità di ciò che ha fatto”

Il padre di Candice Jones, David Hart, ha detto al Bluefield Daily Telegraph: “Candice non ha capito la gravità di ciò che è successo. Abbiamo perso un nipote, e lei ancora non ha mostrato rimorso quando ne abbiamo parlato con lei”.

Hart ha poi aggiunto di non essere d’accordo con la probabile sentenza. Penso debba passare più tempo in carcere, ha spiegato, “Perché deve capire quanto è grave il crimine che ha commesso”.

Una vicenda che ricorda la morte di Giuseppe a Cardito

Come dicevamo, purtroppo questa vicenda estera ricorda per molti versi fatti relativi alla cronaca nostrana. Il collegamento è con la brutta vicenda avvenuta nel 2019 a Cardito, quando il piccolo Giuseppe perdeva la vita a colpi di bastone. Un gesto insano, un raptus come lo ha giustificato al pm Tony Badre, a cui è imputata la morte del piccolo: “Mi è venuto un raptus di follia e mi si è spento il cervello, li picchiai ma non volevo ammazzarli“.

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2020 17:25