Nuovo brutto colpo per Tiziano Ferro, il cantante, reduce dalla scomparsa del suo amato cane Beau, si trova ancora al centro di una questione legale legata all’accusa di evasione fiscale. La vicenda, iniziata tra il 2006 e il 2009 a seguito di accertamenti fiscali è arrivata fino alla Corte di Cassazione con un ricorso presentato dal cantautore dopo una prima assoluzione nel 2017.
Tiziano Ferro e l’evasione fiscale
Tutto è iniziato quando Tiziano Ferro ha spostato la sua residenza a Manchester, è il 2009. Due anni dopo, il fisco ha avviato un’indagine per sospetta residenza fittizia del cantante in Inghilterra e, dopo i dovuti controlli è arrivata l’accusa di evasione fiscale per oltre 3milioni di euro, e la richiesta della condanna di un anno.
Fin dall’inizio Tiziano Ferro è stato difeso da Giulia Bongiorno che è riuscita a dimostrare in aula che Tiziano Ferro viveva davvero a Manchester e non si trattava di un caso di residenza fittizia. Giulia Bongiorno ha presentato diverse prove a favore del cantante, come la tessera elettorale britannica e l’iscrizione in palestra con annesso il registro della frequentazione così, nel 2017 la sentenza emessa dal Tribunale di Latina che assolveva il cantante in formula piena dal punto di vista penale.
La Cassazione ribalta la sentenza
Nonostante l’ampia assoluzione, come riferisce Il Sole 24 ore, la vicenda è arrivata davanti alla Corte di Cassazione che ha ribaltato la sentenza. Secondo i giudici della Quinta sezione civile, Tiziano Ferro è colpevole di tutti i reati di cui è accusato con l’aggravante di una natura dolosa del comportamento.
I giudici hanno stabilito anche la possibilità di applicare pene più pesanti proporzionati alla persona di Tiziano Ferro in quanto: “Tenendo conto dell’elevato livello economico e culturale del contribuente, personaggio famoso nel mondo della musica e quindi in possesso degli strumenti necessari per valutare la giustezza di un determinato comportamento, il quale, essendo la sua condotta pubblica ha rispetto ad altri contribuenti, maggiormente l’onere di una condotta etica” si legge sul Messaggero.
Al momento Tiziano Ferro non ha commentato la vicenda, nel 2017, professandosi innocente aveva dichiarato: “Sono sempre stato zitto. Sopportando in silenzio i giudizi e le offese di sciacalli e avvoltoi che mi si scagliavano contro, senza neanche chiedersi davvero quale fosse la verità. Ho avuto la fortuna di potermi difendere, al contrario di tante persone che sono state perseguitate fino a crollare. Il mio pensiero va a loro. Questa però la dedico a chi mi è stato accanto”.