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L’odio si nutre sui social: Claudia Letizia tra stalking e minacce di morte

Pubblicato: 29/10/2020 13:02

La battaglia al mondo degli odiatori è ancora, purtroppo, una questione molto personale e ogni personaggio pubblico del caso decide in autonomia come reagire e comportarsi di fronte a commenti che talvolta arrivano con la potenza di un pericoloso tsunami. Dopo Eva Henger, Alice Fabbrica e Marco Bacini anche Claudia Letizia ha deciso di raccontare a The Social Post la sua lotta agli hater, odiatori seriali che si nascondono dietro profili falsi creati appositamente per riversare nei confronti di personaggi noti sui social le offese più cattive e non è raro che dall’insulto si passi, nei casi più estremi, a veri e propri atti persecutori.

La “regina del burlesque” e speaker radiofonica, raggiunta telefonicamente, ci racconta la sua triste e personale esperienza con l’odio social, un fenomeno ancora impossibile da arginare.

Claudia Letizia e il fenomeno dell’odio social: “Vogliono rovinarti un momento di felicità

Che rapporto hai con i social network e con il mondo degli hater?

Penso che i social siano pericolosi perché parlano persone che farebbero meglio a tacere. Si sbilanciano e dicono cose che magari dal vivo non direbbero mai. Purtroppo, poiché c’è molta ignoranza, non sanno neanche comunicare il proprio pensiero e talvolta capita che vogliano magari fare un complimento ma nonostante tutto non ci riescono, non sanno farlo.

Chi sono per te gli hater e che sentimento pensi li spinga ad attaccarti?

Gli hater hanno dei periodi di accanimento, le offese arrivano soprattutto quando sui social vedono che è un periodo buono, sotto le feste ad esempio, e lo fanno con lo scopo di innervosirti in un momento di felicità per rovinartelo. L’hater agisce come se fosse il suo mestiere quindi se vado al ristorante e pubblico una foto dove ci sono due o tre piatti e non uno, l’hater li conta, capisce che sono con la mia famiglia o con qualcuno e mi scrive “chi ti porta in vacanza?”o “ti lamentavi che non lavoravi durante la quarantena però ora sei in vacanza”. Rosicano senza sapere nulla dei miei sacrifici o del mio lavoro. Sono sempre persone molto superficiali.

Bloccare gli hater, eliminarli o rispondere?

C’è stata un’offesa che hai temuto potesse condizionarti come persona, cambiare le tue abitudini o il tuo modo di lavorare?

Sinceramente non c’è qualcosa che dà fastidio più di altro, è brutto quando ti scrivono “devi morire”. Esistono persone che hanno un odio così immotivato e insano, potenziato a tal punto da augurare la morte. Mi dà molto fastidio quando importunano chi mi sta vicino, quando scrivono a chi è con me, è già successo. Accade quando vedono che non riescono a colpirti direttamente e cercano di farlo colpendo chi hai affianco per danneggiarti in qualche modo e più non ci riescono e più ci provano, si accaniscono. Un’altra cosa che mi dà molto fastidio è quando qualcuno mi scrive delle volgarità pazzesche pensando di farmi un complimento. Mi scrivono delle porcate che da donna… mi viene la nausea, sono cose schifose. Quando mi capita di rispondere “ma come ti permetti?”, a loro volta mi scrivono “ma io ti volevo fare un complimento”.

Come ti rapporti con gli hater, in che modo li combatti?

Spesso tendo a bloccare e ad eliminare, ho meno followers anche per questo, mi infastidiscono molto. Ci sono però, anche quelle come Taylor Mega, che si tengono pure le offese basta che facciano numero in alto alla pagina. Altre volte invece capita che mi diverto e che decido di rispondere, faccio degli screenshot e li pubblico nelle mie storie, dipende. La cosa che mi lusinga è che tantissima gente perde giornate intere per farsi degli account falsi realizzati apposta offendermi. Io a loro dico “grazie, grazie che vi impegnate a perdere tempo e a farvi l’account falso, io non mi calcolerei di striscio al posto vostro”.

Dall’offesa allo stalking: l’inganno delle email false

Ti è mai capitato che dalle offese sul web si passasse ad atti persecutori come lo stalking?

Sì, mi è successo 10 anni fa: avevo uno stalker fidato, un seguace che me lo ritrovavo in giro, che mi chiamava,e che alla fine è stato bloccato dopo aver fatto ricorso alla Polizia Postale.

Come ha fatto ad avere il tuo numero? Cosa è successo?

Purtroppo il mio numero è facilmente reperibile per lavoro ed è sempre lo stesso da anni. Lui era bravo perché si faceva le mail false e una volta l’ho scoperto: si era fatto una falsa mail col nome di Yuri Grandone che ai tempi lavorava a Le Iene. Era proprio un “professionista stalker”: mi sono ritrovata questa mail in cui mi proponeva un lavoro che poteva sembrare anche reale. In quell’occasione mi aveva chiesto il numero di telefono e probabilmente, credendoci, glielo avrò anche dato, non mi ricordo bene. Lui mi telefonava e si inventava sempre cose nuove ma una volta si è tradito offrendomi un cachet assurdo e lì ho capito che era tutto finto. Quello che provava a fare era dimostrare che io mi vendessi per soldi, quando mi chiamava fingeva sempre di essere qualcun altro magari il proprietario di un locale che mi cercava per uno spettacolo di burlesque. Mi diceva “ma sei io ti pago tot, il tuo spettacolo in cosa consiste? Quanti minuti dura? Come arrivi vestita? Come finisci?”. Io di solito lo finisco con i pasties e le culotte e lui mi diceva “ma se ti pago di più non è che puoi fare anche altro?”.

A tutto questo ho sempre risposto in maniera professionale “no guarda, io sono una professionista. Se stai cercando altro contatta chi di dovere”, ma lui ci provava in vari modi, voleva ottenere a tutti i costi delle prove scritte per dimostrare che mi vendessi per soldi. Quando l’ho scoperto ho fatto denuncia alla Polizia Postale. È stato mio marito, che lavora con l’intelligenza artificiale, ad aiutarmi a scoprire chi fosse ma diciamo che sono davvero tanti i rompiscatole che usano soprattutto le mail false perché sono più difficili da rintracciare. Spero che prima o poi riescano ad inventarsi un’applicazione che ti permetta di scoprire gli hater.

Mi ha bucato le ruote della macchina e si stava masturbando

Hai mai ricevuto minacce di morte?

Sì, ho ricevuto minacce di morte. Una volta ho avuto anche uno stalker che si è presentato nella radio dove lavoravo, fuori dall’edificio: mi aveva bucato le ruote della macchina e si stava masturbando.

In quel momento come ti sei sentita?

Io sono una che sul momento reagisce, d’istinto mi sono spostata da dove ero e la radio per fortuna era ancora molto affollata per cui ho telefonato alle persone che c’erano dentro, sono venute fuori e lui è scappato. Dopo sono tornata a casa tranquilla ma col senno di poi mi è arrivato il fastidio. In generale però sì, reagisco per fortuna e mi capita spesso davanti ai messaggi di rispondere. Tante volte purtroppo mi accorgo che gli attacchi arrivano da donne, anche se usano profili falsi uno se ne accorge dal modo di scrivere e dal tipo di offesa, difficilmente un uomo ti scrive “sei brutta e grassa” o “sei vecchia”, “hai una famiglia”, “fai schifo”, “sei ridicola”.

Ultimamente mi arrivano molti messaggi con scritto “sei vecchia”, mi fanno ridere. Vorrei poterle incontrare queste persone, vorrei averle tutte di fronte per vedere se hanno il coraggio di dirmi in faccia quello che mi hanno scritto e capirne soprattutto il motivo. Se una persona mi sta antipatica non la seguo perché non la voglio vedere: ci sono delle persone che sinceramente non mi vanno a genio evito di guardare cosa fanno ma non gli scriverei mai nulla, né soprattutto delle offese.

Quando dietro alle offese c’è un ex

Ti è mai capitato di scoprire che dietro all’anonimato, alle offese e alle minacce, ci fosse una persona che conoscevi?

Sì, mi è capitato tanti anni fa con un ex fidanzato. Ai tempi non ero nemmeno così conosciuta, mi arrivavano continuamente telefonate anonime. L’avevo lasciato e lui non aveva accettato la mia decisione, mi chiamava di notte camuffando la voce, mi offendeva, mi diceva parolacce. Una notte però, nel giorno di Natale perché il suo scopo era rovinarmi un momento felice con la mia famiglia, si è dimenticato di mettere l’anonimo e mi è apparso il suo numero. È andato avanti per uno, due mesi durante i quali io mi ero già fidanzata con il mio attuale marito ed era capitato che ci seguisse anche per strada, con l’auto. Per fortuna ha poi smesso da solo, ha cambiato città talmente era ossessionato da questa separazione.