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Delitto di Perugia, Raffaele Sollecito non ci sta: “Lo Stato mi ha abbandonato”

Pubblicato: 29/10/2020 17:10

Il prossimo 1 novembre saranno passati esattamente 13 anni dalla tragica notte che è costata la vita a Meredith Kercher, giovane studentessa uccisa a Perugia. Il suo caso è stato al centro delle cronache per molti anni, e così i suoi due principali protagonisti: Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Ancor più che l’effettivo condannato per omicidio, Rudy Guede, la coppia ha faticato a riprendersi anche dopo l’assoluzione.

L’accusa di Raffaele Sollecito a Mattino Cinque

Nel corso delle ultime settimane, il grido d’accusa di Raffaele Sollecito è stato ascoltato in varie trasmissioni televisive, in ultimo quest’oggi a Mattino Cinque. Anche in questa occasione, Sollecito ha confessato l’enorme debito contratto per la sua difesa e il risarcimento negato dallo stato. Circa 1 milione e 200 mila euro di spese: “Molte sono state pagate dalle proprietà di mia madre che non c’è più. È riprovevole e mi fa male che per una cosa che non ho fatto debba affrontare le spesa” ha dichiarato.

Assolto in Cassazione dopo aver trascorso 4 anni in carcere per la morte di Meredith Kercher, Sollecito una volta libero ha affrontato molte difficoltà: “Un’azienda mi ha detto che non avrebbe saputo come gestire il mio clamore mediatico e l’associazione tra me e loro; un’altra dopo pochi giorni mi ha proposto dei soldi per firmare le dimissioni volontarie“.

Raffaele Sollecito: “Lo Stato mi ha abbandonato

Parla apertamente di ingiustizia, Raffaele Sollecito, che ancora oggi fatica a togliersi di dosso l’etichetta di Mostro nel Delitto di Perugia: “Lo Stato mi ha abbandonato, vorrei tornare ad una vita normale, però dall’altra parte dopo l’assoluzione i media mi avevano già descritto come un mostro sanguinario, una mente fredda e calcolatrice“. A farlo sbottare è soprattutto la situazione, abbastanza surreale, in cui un assolto per omicidio si ritrovi sommerso da debiti: “Quando ho fatto richiesta di risarcimento mi hanno rimandato alla corte che mi ha condannato per ultima, e mi hanno risposto che avrei deviato le indagini, che me la sono andata a cercare con le mie dichiarazioni“.

Tuttavia, nel corso delle indagini ci sono state criticità molto evidenti: “Il magistrato ha avuto una censura del CSM perchè non mi ha fatto parlare con un avvocato. Le mie dichiarazioni sono state ritenute inammissibili, illegali per come sono state raccolte“.

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Le parole di Sollecito su Rudy Guede

Durante l’intervista con Federica Panicucci, Sollecito è intervenuto anche per sottolineare un punto riguardante Rudy Guede: “È stato condannato come unica persona, non in concorso. Il 110 è l’articolo del concorso, l’accusa ha messo nel calderone tutti quanti all’inizio, anche Patrick Lumumba ma aveva un alibi molto forte“. Dietro la morte di Meredith, quindi, c’è un solo uomo: “È stata la Cassazione a condannare Guede come unico responsabile. Ha scritto che se ci fossero concorrenti sarebbero da individuare nell’altro processo, il nostro. Eventualmente non vuol dire che ci fosse qualcuno“.