Vai al contenuto

La figlia muore in casa, lui la tiene 40 giorni nella vasca: la spiegazione shock ai carabinieri

Pubblicato: 04/11/2020 16:05

Nella giornata di ieri i carabinieri di Imola si sono trovati di fronte a un macabro caso di morte avvenuto a livello domestico. Una donna di 42 anni, presumibilmente morta in casa, sarebbe stata tenuta cadavere per 40 giorni nella vasca da bagno, prima di confessare alle autorità di non aver denunciato il decesso.

Secondo la versione dell’uomo (77 anni) la donna si sarebbe suicidata e lui non avrebbe denunciato il fatto perché “aveva paura di perderla”.

Il ritrovamento del cadavere

Ad allarmare le autorità sarebbe stato un cugino della donna, che avrebbe chiamato i carabinieri: “Sono preoccupato per mia cugina”, avrebbe raccontato. Quando gli agenti sono arrivati alla casa dell’uomo hanno trovato il cadavere, in avanzato stato di deposizione, deposto dentro la vasca da bagno. A coprirla un telo di plastica che avrebbe avuto anche lo scopo di limitare gli odori scatenati dai gas della decomposizione, che l’uomo aveva cercato di allontanare dall’abitazione con dei ventilatori posti davanti alla vasca e che proiettavano l’aria in direzione di una finestra.

Il padre denunciato per occultamento di cadavere 

A quanto pare, dopo 40 giorni, l’uomo -probabilmente stremato psicologicamente- avrebbe confessato al nipote del cadavere. L’uomo è comunque stato denunciato per occultamento di cadavere, ma lo scopo degli inquirenti ora è in primis capire se la versione del suicidio fornita dall’uomo è autentica e quale sia stata l’effettiva causa della morte della donna.

L’uomo ha raccontato che la 42enne da anni viveva profondissimi disagi psicologici, e che avrebbe deciso di togliersi la vita. I due vivevano insieme e l’uomo da tempo si occupava di lei, dal punto di vista pratico ed emotivo.

Suicidio: come chiedere aiuto

È ancora troppo presto per comprendere quali fossero i disagi che, in questa situazione, hanno portato una donna presumibilmente al suicidio e suo padre ad occultarne un cadavere per settimane. 

È però opportuno sottolineare come vi siano centinaia di persone in difficoltà psicologiche quotidiane, o che abbiano a che fare con amici o parenti stretti che abbiano manifestato comportamenti autolesivi o depressivi. Un imminente lockdown come quello che ci si pone davanti potrebbe ulteriormente acuire queste situazioni: le persone che si trovano in una situazione di disagio e abbiano bisogno di aiuto per se stessi o per qualcun altro possono rivolgersi a diversi numeri di assistenza dai quali avere un primo sostegno.

Uno di questi è il Telefono Amico, disponibile tutti i giorni dalle 10 alle 24 al numero 02.23272328.