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Valeria Marini: truffa da 300mila euro per la madre Gianna

Pubblicato: 16/11/2020 14:10

Grave quanto accaduto alla madre di Valeria Marini che proprio in questi giorni ha dovuto sporgere denuncia contro un uomo che sembra essere stato a tutti gli effetti il suo truffatore.

Valeria Marini e l’incontro col presunto “broker finanziario”

Sono gravissime le accuse che la madre di Valeria Marini rivolge a quello che sembra essere stato in toto il suo “truffatore”. Un uomo dal nome di Giuseppe Milazzo, come riporta Il Messaggero, che nel 2018 la signora Gianna Orrù avrebbe conosciuto proprio attraverso la figlia, Valeria Marini. Un uomo che avrebbe frequentato gli ambiente dello spettacolo in qualità di produttore cinematografico e che, raggiunta la Marini, avrebbe così deciso di arrivare a farsi presentare l’anziana madre per aggirarla presupponendo, forse, la facilità con cui avrebbe guadagnato dall’imbroglio.

La truffa ai danni della madre Gianna Orrù

Presentati l’uomo e l’anziana madre della Marini, Milazzo si sarebbe presentato anche per le sue vesti di “broker finanziario”, un espero in investimenti online e criptovalute, operazioni che avrebbe, a sua detta, portato a termine con successo insieme ad un socio, presunto titolare di un’azienda leader in questo settore ma in Cina. Un pezzo grosso della borsa insomma che, entrando in buona fede nella casa dell’anziana signora e ingraziatosi anche la fiducia della Marini, avrebbe agito con scaltrezza fiutando la possibilità di mettere in atto una truffa fatta e finita.

L’inganno da 300mila euro: la denuncia e l’accusa di truffa aggravata

Presentatosi così all’anziana donna, con poco l’uomo sarebbe riuscito a farsi dare dalla donna una cospicua somma di denaro – si parla di versamenti che risalirebbero al periodo compreso tra febbraio e agosto del 2018 per oltre 300mila euro totali – sulla promessa di investire quei fondi in modo tale da farli fruttare in breve tempo, garantendo un lauto guadagno alla donna. Guadagno che ovviamente, però, non è mai arrivato: la truffa, pianificata “al dettaglio” – come se evincerebbe dagli atti depositati tra cui numerose scritture private tra la Orrù e i due sedicenti trader – non solo non ha poi portato ad alcun guadagno ma quei soldi investiti sarebbero stati del tutto persi, svaniti nel nulla e al momento, in maniera presuntiva, finiti solamente nelle tasche del regista.

Sull’uomo pendono ora le accuse di truffa aggravata.