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Coronavirus, stretta sul Natale per evitare la terza ondata: parla Conte

Pubblicato: 16/12/2020 22:30

Mentre si attende l’arrivo di una nuova stretta in vista del periodo natalizio, il Presidente del Consiglio Conte è intervenuto nel programma Accordi&Disaccordi per spiegare il perché dell’esigenza di tali misure e fare il punto sulla situazione dei rapporti di governo.

Al momento tutte le proposte sono sul tavolo e in fase di discussione, la preoccupazione principale dell’esecutivo è quella di evitare assolutamente il sopravvento della terza ondata, al momento considerata più una probabilità che una certezza. Conte ha anche parlato del nodo scuole e la loro riapertura il 7 gennaio.

Conte parla della nuova stretta a Natale

Il Presidente del Consiglio Conte ha spiegato che l’obiettivo è “Scongiurare una terza ondata”. Oltre alle misure già in vigore, Conte ha fatto intendere che sì, ci saranno misure aggiuntive, ma al momento non ha voluto anticipare.

Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza”.

La terza ondata

Le misure restrittive previste per questo Natale 2020 servono ed evitare il più possibile il rischio di una terza ondata che “Non è una certezza ma una probabilità. In caso di pericolo bisogna agire con la massima precauzione”.

A preoccupare maggiormente il governo è l’alto tasso di decessi e il fatto che a morire sono soprattutto gli anziani. “Ho consultato medici ed esperti” ha detto Conte, “Non c’è una sola risposta, ma avendo tanti anziani sono più a rischio. I fattori sono tanti ed è difficile individuare la ragione. Ci stiamo lavorando perché quando si parla di decessi e si contano i morti bisogna portare rispetto e lavorare affinché questo numero sia sempre più basso”.

Quali sono i punti sul tavolo delle trattative

Sono due le ipotesi principali sul quale il governo è in trattativa (ancora in corso perché, come spiegato dallo stesso Conte, manca ancora il confronto con Italia Viva posticipato a causa dell’assenza della ministra Bellanova impegnata a Bruxelles). Si parla di una zona rossa nazionale o una zona arancione, in entrambe le opzioni i controlli saranno rigorosi come la linea d’azione scelta.

I controlli aumenteranno nell’ultimo week-end prima delle festività, temutissimo dopo le immagini della scorsa settimana che hanno scatenato non poche polemiche. L’obiettivo sarà quello di evitare il più possibile gli assembramenti nelle vie e nelle piazze.

La zona rossa

L’ipotesi più rigorista prevede un’unica zona rossa su tutta la Penisola dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio. In questa prima opzione ogni spostamento sarà vietato sia tra Regioni sia tra comuni. Ad eccezione, come sempre, per esigenze lavorative, motivi di salute, situazioni di necessità. Chiuderanno di nuovo tutte le attività ad eccezione di rivenditori di generi alimentari, di prima necessità, igiene e salute. Attività motoria consentita in forma individuale e nei pressi della propria abitazione.

La zona arancione

La seconda ipotesi prevede invece chiusure in zona arancione su tutta ItalIa o dal 24 dicembre al 6 gennaio o nei giorni 24, 25, 26, 31 dicembre, 1, e 2 gennaio. Negozi aperti, ma ristoranti e bar chiusi e divieto a spostamenti tra Regioni e Comuni.

La riapertura delle scuole

Il Presidente del Consiglio ha parlato anche della situazione scuole, chiuse dallo scorso novembre e sotto pressione per una riapertura il primo possibile e lo stop definitivo alla DAD. “C’è un grande lavoro per tornare il 7 gennaio con la didattica in presenza. Abbiamo organizzato dei tavoli con i preferiti per cercare di incrociare, rispetto all realtà locali, i dati dei trasporti e degli orari di entrata e uscita per evitare degli orari di punta”. Da questo punto di vista dunque c’è ottimismo.

Il Presidente del Consiglio ha poi ribadito che “C’è l’interesse del governo a lavorare unito per il bene del Paese”.

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2020 08:32