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Famoso medico ucciso a Milano: si indaga nel suo passato, perde peso ipotesi rapina

Pubblicato: 22/12/2020 11:17

Fa discutere la morte di Stefano Ansaldi, stimato ginecologo napoletano, ucciso nei pressi della stazione centrale a Milano lo scorso sabato.

Ansaldi si era recato a Milano nella giornata di sabato 19 dicembre: era stato un viaggio programmato all’ultimo minuto e che sarebbe dovuto durare poche ore, il tempo di un incontro nel capoluogo lombardo.

L’uomo è stato ucciso con una coltellata in mezzo alla strada: se in un primo tempo si è valutata l’ipotesi della rapina, ora si sta indagando in ben altre direzioni.

Appuntamento improvviso a Milano

L’uomo, una volta arrivato alla stazione centrale, non si è però mosso dal quartiere: le telecamere lo hanno ripreso a girare nella zona per 3 ore. Poi, il ritrovamento del cadavere: il ginecologo è stato ritrovato, ucciso a coltellate, sotto un’impalcatura di un palazzo in via Macchi. Vicino a lui la sua valigetta di lavoro, praticamente vuota e priva di portafogli e cellulare.

Perde senso ipotesi della rapina

La prima ipotesi, ovvero quella della rapina, perde consistenza: l’uomo sarebbe stato ucciso con un coltello da cucina (forse di quelli adatti a tagliare il pane) e con un unico colpo alla gola: una dinamica che farebbe pensare più ad un’esecuzione che ad un tentativo di rapina finito in maniera drammatica. Inoltre non è stato rubato il Rolex che il medico portava con sé, bottino senza dubbio imperdibile per un ladro.

Si indaga ora per capire con chi Ansaldi si sarebbe dovuto incontrare e per approfondire i suoi ultimi contatti: si sta valutando l’ipotesi che Ansaldi conoscesse il suo assassino e che fosse proprio lui la persona che doveva incontrare.

Il mistero dell’assegno in bianco

Sono anche altre le piste al vaglio degli inquirenti: si indaga, ad esempio, su un assegno in bianco firmato dal medico e del quale lo stesso avesse denunciato la scomparsa. L’assegno sarebbe stato intestato a una società di Malta legata al caso dei Paradise Papers, ed è singolare che il medico avesse deciso di denunciarne la scomparsa, ben conscio dei sospetti che quell’assegno avrebbe potuto sollevare. È infatti possibile che la denuncia servisse come garanzia di affidabilità per chiunque fosse destinatario di quell’assegno.

Ansaldi, il ricordo della cantante Nancy Coppola

Accanto a diversi particolari che non tornano e sollevano dubbi su eventuali scheletri nell’armadio del medico, fa contrasto l’impeccabile reputazione professionale dello stesso. Anche la cantante Nancy Coppola, sua ex paziente, ha dedicato parole addolorate alla scomparsa di Ansaldi, come ha scritto sui social: “L’unico che mi ha saputa curare quando dopo l’Isola non riuscivo a restare incinta. Quando poi è nata Giulia l‘ho abbracciato piangendo perché grazie a lui avevo avuto la mia bimba. Un uomo che ha fatto tanto per tante mamme e penso che come me tante di voi lo state piangendo. Io non ci posso pensare… Sto male. Spero che vi sarà fatta giustizia”.