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Coronavirus, indice Rt sotto 1: le Regioni che possono cambiare colore

Pubblicato: 22/01/2021 16:05

È stata divulgata la bozza del report settimanale stilato dall’Istituto Superiore di Sanità, che monitora l’andamento della pandemia da Coronavirus sul territorio. Dopo l’aumento delle scorse settimane, l’indice Rt torna sotto soglia 1 come media nazionale, ma restano molte Regioni ancora ad alto rischio.

Covid-19, l’indice Rt scende a 0,97

Il periodo di riferimento di questo nuovo report, che verrà ufficializzato nel corso della conferenza stampa prevista per domani, va dal 30 dicembre 2020 al 12 gennaio 2021. Tiene conto, quindi, del periodo di maggiori restrizioni durante le festività, ritenuto importante per capire se le misure sono state rispettate e in che misura. Così, emerge che l’indice Rt scende a 0,97 in Italia; si tratta della prima diminuzione dopo 5 settimane: la settimana scorsa era a 1.09.

Sempre la Cabina di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, ha sottolineato anche la “lieve diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni“, le parole riportate da Adnkronos. Nello specifico, si è passati da 368,75 casi per 100mila abitanti del periodo 28 dicembre – 10 gennaio, ai 339,24 per 100mila abitanti dal 4 al 17 gennaio 2021.

La situazione delle Regioni

Scendendo nel dettaglio delle singole Regioni, emerge che ci sono ancora 4 Regioni e Province autonome ritenute ad alto rischio, contro le 11 di settimana scorsa. Sono: Sicilia, Sardegna, Umbria e Bolzano. La Sicilia, inoltre, è assieme alla Puglia la Regione che ha fatto segnare “un Rt puntuale maggiore di 1, anche nel limite inferiore“. 11 invece le Regioni a rischio moderato (tra cui Lombardia, Piemonte e Veneto) e le restanti 6 sono considerate a rischio basso (tra queste Toscana, Liguria e Campania).

L’indice Rt regionale è ora ancor più fondamentale per determinare il cambio di colore. Se la Lombardia aspetta l’esito del Tar contro la zona rossa (previsto per lunedì), altre potrebbero cambiare colore dopo questi dati. Tra queste, riportano le fonti, Veneto e Liguria potrebbero tornare gialle. La Sardegna, a rischio alto, potrebbe mentre per la Sicilia si confermerà la zona rossa. Trento potrebbe invece essere la prima Regione a passare in zona bianca. Tutto dipenderà dalla riunione del CTS prevista nel pomeriggio.

La situazione degli ospedali

Grande attenzione anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti in terapia intensiva: l’ISS rileva che ancora 12 Regioni e Province autonome sono sopra la soglia critica; nessuna variazione da settimana scorsa, in questo dato. A livello nazionale, però, si sottolinea come si sia scesi sotto la soglia critica del 30%.

Dai dati, emerge una diminuzione dei ricoverati in terapia intensiva, che resta però superiore alle 2 mila persone. Sensibile calo anche per gli altri reparti e i ricoveri ordinari, i cui pazienti sono passati da 23.712 a 22.699 rispetto alla settimana precedente.

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Calo dell’Rt nonostante i test rapidi

Dalla bozza riportata è sottolineato un altro dato importante, che ha contribuito almeno a livello psicologico ad alleviare la tensione del tasso di positività. Da qualche giorno, infatti, nel bollettino giornaliero vengono considerati anche i test antigenici rapidi, elemento che ha fatto crollare la percentuale di positivi per tampone. L’ISS, tuttavia, sottolinea che “il fatto che [l’indice Rt] sia in diminuzione anche tenendo conto dei casi diagnosticati anche con test rapido antigenico è un segno di miglioramento epidemiologico“.

Tutto sommato, l’epidemia “resta in una fase delicata e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile” riporta la bozza dell’ISS. Per questo, invitano ancora a mantenere rigorose misure per contrastarla.