Vai al contenuto

Condannato a morte, dopo 26 anni scoprono che è innocente: ora è libero

Pubblicato: 22/01/2021 16:29

Columbus, Mississipi, USA. Nel 1994 Eddie Lee Howard, uomo di colore, viene condannato ingiustamente dalla Corte Suprema dello Stato del Mississipi alla pena capitale per lo stupro e l’omicidio di Georgia Kemp, 84 anni. L’8 Gennaio del 2021, dopo anni di lotte per dimostrare la propria innocenza, finalmente è libero.

Il processo

Dopo l’omicidio della Signora Kemp, avvenuto nel 1992, la polizia della contea di Lowndes, senza alcuna prova affidabile, arresta il signor Howard. Nel 1994, durante il primo processo, viene condannato per omicidio di primo grado e imprigionato nel braccio della morte di Parchman Farm, sul delta del Mississipi. La condanna viene annullata dalla Corte Suprema dello stato del Mississipi nel 1997, a causa della mancanza di prove.

Il secondo processo

Nel 2000, il signor Howard subisce un secondo processo, in cui viene portata la testimonianza del dottor Michael West, dentista esperto. Il dottor West porta come prova della colpevolezza di Howard la comparazione fra i segni del morso, sostenendo che i segni trovati sulla signora Kemp combaciassero con la dentatura dell’accusato. Il signor Howard, dunque, viene nuovamente condannato alla pena capitale.

La lotta per la libertà

Il signor Howard, però, non si è arreso. Affiancato dall’Innocence Project, organizzazione legale no-profit nata nel 1992, ha lottato fino alla fine per dimostrare la sua innocenza. Finalmente, a inizio del Dicembre del 2020, prima della sentenza, è stato scagionato. Dal 2015, infatti, il nuovo procuratore distrettuale Scott Colom ha rianalizzato con maggior attenzione il caso, riuscendo infine a dimostrare l’innocenza del condannato. 

Le prove dell’innocenza

In primo luogo, la prova incriminante, ovvero il segno del morso, è stata screditata attraverso una nuova opinione forense. Inoltre, sono state portate in aula delle testimonianze forti e inattaccabili, che scagionano il signor Howard. Infine, attraverso un nuovo test del DNA del sangue e dell’arma del delitto, l’innocenza del signor Howard è stata provata. Ora, dopo 26 lunghi anni, è finalmente un uomo libero.

Le accuse dell’Innocence Project

Dal 1989, negli USA sono stati registrati circa 375 scagionati, di cui 225 sono persone di colore; l’Innocence Project, infatti sostiene che, come molti altri, questo sia uno dei molti contesti in cui prevalgono i pregiudizi razziali. Secondo il rapporto del 2017 del National Registry of Exonerations – Race and Wrongful Convictions, gli imputati neri hanno maggiori probabilità di essere ingiustamente condannati quando le vittime sono bianche. 

Inoltre, il caso del signor Howard rientra nei 28 esoneri negli Stati Uniti basati sul confronto dei segni dei morsi, come pochi mesi fa il caso di Robert Duboise. Questo tipo di prove forensi, infatti, sono inaffidabili, dato che la pelle è elastica e, per questo motivo, i segni dei morsi possono facilmente deformarsi. In merito si esprime Vanessa Potkin, avvocato di Innocence Project: “Il caso del signor Howard è un ottimo esempio del motivo per cui non possiamo permetterci di usare la pena di morte, dal momento che l’errore umano è ancora così diffuso nel sistema di giustizia penale.

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2021 16:30