Vai al contenuto

Covid, occhi puntati su due anticorpi monoclonali. Studio rivela: “Riducono morti e ricoveri del 70%”

Pubblicato: 27/01/2021 11:34

Ricoveri e decessi per Covid-19 ridotti del 70% grazie a due anticorpi monoclonali al centro di uno studio giunto alla sperimentazione di Fase 3 con risultati incoraggianti: è quanto annunciato ieri dall’azienda farmaceutica Eli Lilly, che ha condiviso i dati il 26 gennaio.

Anticorpi monoclonali, Lilly: “Ricoveri e decessi ridotti del 70%

Nuovi dati mostrano che il trattamento con gli anticorpi neutralizzanti bamlanivimab (LY-CoV555) ed etesevimab (LY-CoV016) di Lilly ha ridotto il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70%“. È questa l’introduzione ai risultati dello studio condotto dall’azienda farmaceutica Eli Lilly and Company su oltre 1.000 pazienti, e che mostrerebbe un esito clinico positivo nella sperimentazione di Fase 3.

Il trattamento targato Lilly, a base di anticorpi monoclonali Bamlanivimab (LY-CoV555) ed etesevimab (LY-CoV016), secondo quanto dichiarato dall’azienda ridurrebbe significativamente il rischio di ricoveri e mortalità correlati al Coronavirus in pazienti ad alto rischio con recente diagnosi di Covid-19.

Vaccino Covid-19: cosa succede con Pfizer, Moderna e AstraZeneca

Il risultato dello studio

Lo studio di Eli Lilly riporta i dati ottenuti su 1.035 persone sottoposte a trattamento, per cui si sarebbero registrati 11 eventi, tra ricoveri e decessi (pari al 2,1%) nei pazienti che assumevano la terapia e 36 eventi (7,0%) nei pazienti che assumevano placebo.

Queste evidenze, ha dichiarato l’azienda, “rappresentano una riduzione del rischio del 70%“. Dalla Fase 3 è emerso un totale di 10 decessi, tutti verificatisi in pazienti trattati con placebo, e nessun decesso per quelli che assumevano bamlanivimab ed etesevimab insieme. Lo stesso studio parla di una “forte evidenza che la terapia ha ridotto la carica virale e accelerato la risoluzione dei sintomi“.

“Questi risultati entusiasmanti, che replicano i dati positivi di Fase 2, aggiungono un’importante evidenza clinica sul ruolo che gli anticorpi neutralizzanti possono svolgere nella lotta contro questa pandemia – ha affermato Daniel Skovronsky, direttore scientifico di Lilly e presidente dei Lilly Research Laboratories -. Mentre la natura preliminare dei risultati di fase 2 per Covid-19 sugli anticorpi monoclonali neutralizzanti poteva determinare un’accettazione limitata del trattamento, questi dati di fase 3 rafforzano ulteriormente le prove disponibili”.

Sono dati che, secondo Skovronsky, supportano l’ipotesi che “bamlanivimab e etesevimab insieme abbiano il potenziale per essere un trattamento importante“. L’azienda rende noto di essere in attesa di autorizzazione “dell’uso di emergenza della FDA per questa terapia potenzialmente salvavita“. Skovronsky ha concluso sottolineando come, attualmente, uno dei due anticorpi, bamlanivimab, “da solo è autorizzato per l’uso di emergenza come trattamento per i pazienti ad alto rischio con COVID-19 da lieve a moderato negli Stati Uniti e in altri paesi nel mondo.

Ultimo Aggiornamento: 27/01/2021 11:40