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Lecce, 29enne uccisa a coltellate: l’ex fidanzato ha “implicitamente confessato”

Pubblicato: 02/02/2021 22:50

La caccia all’assassino di Sonia Di Maggio, la 29enne accoltellata e morta mentre si trovava per strada, è durata meno di un giorno. L’ex compagno della donna è stato arrestato dalle forze dell’ordine e, viene riferito, avrebbe implicitamente già confessato di essere proprio lui l’autore del drammatico agguato, avvenuto sotto gli occhi del nuovo fidanzato della giovane.

Femminicidio a Lecce, arrestato l’ex fidanzato

Tutto è accaduto nel tardo pomeriggio di ieri sera: secondo le ricostruzioni, la 29enne Sonia Di Maggio, originaria di Rimini ma residente a Minervino di Lecce, è uscita di casa assieme all’attuale compagno. Fuori, i due sono stati raggiunti alle spalle da un uomo, il 39enne Salvatore Carfora, ex fidanzato della Di Maggio. Ne è seguita una brutale aggressione e almeno 20 coltellate a collo e volto della donna, che è quindi morta dissanguata poco dopo. Carfora si è poi allontanato a piedi dalla zona del delitto e da lì è partita la caccia all’uomo.

L’uomo, che si è appreso essere originario di Torre Annunziata ed aver lasciato da poco il carcere per un aggressione con coltello ad un parcheggiatore risalente al 2011, è stato fermato ad Otranto.

Sonia Di Maggio, l’ex compagno ha “confessato”

Dopo l’arresto, è arrivato un immediato confronto con l’uomo, che è stato definito “poco lucido” dal questore di Lecce; Carfora, a questo proposito, sarebbe stato dimesso pochi mesi da da un ospedale psichiatrico vicino Caserta. Al momento del fermo, Carfora aveva indosso gli stessi indumenti e lo zainetto del momento dell’aggressione, ma non l’arma del delitto.

Il questore Andrea Valentino, riporta Ansa, ha però rivelato che proprio dal ritrovamento dell’arma è scaturita una “confessione implicita: perché se uno ti porta a recuperare l’arma del delitto è come se avesse confessato“. Arma che non è stat ancora recuperata: “un po’ perché poco lucido, un po’ perchè la zona è una zona di campagna, non è riuscito più a trovare il posto“.

Il racconto del fidanzato della 29enne accoltellata

Da subito l’aggressione è stata motivata da una malsana gelosia e incapacità di accettare la fine della loro relazione, ma al momento Carfora non ha dato “una spiegazione chiara di quello che ha fatto“. Per gli inquirenti, si apprende, l’obiettivo sarebbe stata proprio lei: cosa che escluderebbe la ricostruzione per cui Sonia abbia fatto da scudo al fidanzato.

A raccontare quei drammatici momenti è stato il 29enne Francesco Damiano, compagno di Sonia Di Maggio. “Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui – ha riferito a emittenti locali – L’ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c’era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra“.