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Draghi, le consultazioni con M5S. Crimi: “Disponibili per senso di responsabilità”

Pubblicato: 06/02/2021 14:12

Movimento 5 Stelle sull’orlo di una crisi di nervi? Le consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi sembrano accentuare le fratture all’interno dei pentastellati, con Alessandro Di Battista che risponde con un secco “no” alle aperture per l’entrata in maggioranza. Beppe Grillo ha rilanciato poco dopo con la pubblicazione di una lista di richieste a Draghi. Il garante ha incontrato in mattinata i capigruppo a Roma, e secondo le indiscrezioni ha usato toni duri per convincere i senatori recalcitranti. A questo punto la domanda è se il Movimento 5 Stelle riuscirà a resistere alle tensioni interne anche questa volta.

Draghi, le consultazioni con il Movimento 5 Stelle

Non è Beppe Grillo ma il reggente Vito Crimi a parlare dopo l’incontro con Mario Draghi. “Abbiamo ribadito la consapevolezza della situazione in cui si trova il Paese“, ha dichiarato evidenziando la “necessità di dotare il Paese di un governo che possa adottare tutte le misure necessarie” per fronteggiare la crisi pandemica ed economica.

Crimi ricorda la collaborazione con “alcune forze di maggioranza” che “hanno lavorato insieme affrontando la crisi pandemica con mediazione e comprensione delle rispettive caratteristiche“. Il pentastellato ribadisce una parola molto usata in questi giorni, la “lealtà che da parte nostra non è mai mancata. È su questa base che deve formarsi il nuovo governo” per cui Crimi rivendica una “base europeista“.

I temi del Movimento 5 Stelle

Il reggente del Movimento 5 Stelle vuole ripartire dalla precedente esperienza di governo, e riportare alcuni temi a Draghi a cui non si vuole rinunciare. In particolare il reddito di cittadinanza su cui, dichiara, “abbiamo trovato una persona sensibile a questo tema“. Sul piatto altri sussidi, come il Superbonus 110%.

In merito al settore produttivo, “si è parlato molto di due frontiere, tecnologia e ambiente” da “coniugarsi in una politica industriale” ancora più cruciale “in un Paese complesso come il nostro” e “che risponda alle esigenze di tutelare la salute dei cittadini“.

Crimi rilancia l’aiuto al comparto tramite una “forte presenza dello Stato per aiutare le imprese a uscire da questo momento di crisi” anche tramite il sistema bancario. Ripreso il progetto della Banca Pubblica degli Investimenti “per rimettere a sistema tutte quelle attività bancarie” che possono fare da “volano per le piccole e medie imprese“.

Crimi: dentro per responsabilità

Vito Crimi giustifica all’elettorato la scelta di tornare in una maggioranza Draghi sempre più possibile, pur non dimenticando “gli atti fatti da qualche forza politica” che “sono comunque presenti nei nostri ricordi, ma siamo pronti a superare ogni cosa nell’interesse del Paese“.

Con gli ex alleati “cerchiamo di capire se sono state superate alcune criticità con l’impossibilità di ricucire con una piccola parte della maggioranza precedente“, ma il Movimento 5 Stelle ci sarà, soprattutto in vista della gestione del Recovery Plan. Crimi lo definisce “una sfida e un piano che deve essere realizzato nel più breve tempo possibile“. Il Movimento vuole farsi garante, “con le nostre caratteristiche valoriali che quei fondi” vengano usato nel modo migliore, con “onestà e trasparenza“.

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Movimento 5 Stelle: Di Battista dice no

Alessandro Di Battista si mette di traverso alla formazione del nuovo governo, dopo che i vertici hanno aperto alla possibilità di entrare in maggioranza. In un lungo post su Facebook, Di Battista ha intercettato i mal di pancia di una parte minoritaria del Movimento 5 Stelle, che vede una decina di senatori contro l’entrata nell’esecutivo Draghi. “Io non potrò mai avallare un’accozzaglia al governo che potrebbe andare da LEU alla Lega. Tutti dentro perché nessuno ha intenzione di fare opposizione“, scrive il pentastellato, che esprime forti riserve anche sulla figura di Mario Draghi.

Se fossi in Parlamento non darei la fiducia al Presidente Draghi. Non la darei in virtù di scelte, propriamente politiche, che il Professor Draghi ha preso in passato da Direttore generale del Tesoro (privatizzazioni, svendita patrimonio industriale pubblico italiano, contratti derivati) e da Governatore di Banca d’Italia, quando diede l’OK all’acquisto di Antonveneta da parte di MPS (Monte dei Paschi, nda) ad un valore folle di mercato“, è il giudizio tagliente.

Il post Facebook di Alessandro Di Battista
Il post Facebook di Alessandro Di Battista