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Sora Lella: nonna iconica tra un set cinematografico e un set di pentole

Pubblicato: 19/02/2021 15:24

Tutto sulla vita di Elena Fabrizi, meglio nota come Sora Lella, la sorella minore dell’attore Aldo Fabrizi diventata iconica per le sue citazioni cinematografiche.

L’infanzia in casa Fabrizi

Roma, la Città Eterna, ha fatto da sfondo per tutta la vita di Elena Fabrizi. Nata il 17 giugno 1915 da una famiglia assai numerosa. Figlia minore di 6 fratelli, Elena ad appena 1 anno perse il papà che lasciò insieme a lei e Aldo altre 4 sorelle. Oltre al grande schermo, Elena si dedicò nella sua vita ad un’altra passione: la ristorazione.

La sorella di Aldo Fabrizi era infatti nota per le sue doti ai fornelli: dapprima avviò una trattoria in Campo de’ Fiori, piazza in cui sua mamma aveva un banco di ortofrutta al mercato, poi inaugurò il rinomato locale Sora Lella, attualmente gestito dai suoi nipoti, sull’Isola Tiberina.

Secondo quanto raccontato dai nipoti, la vita privata di Elena non fu sempre esilarante come al cinema ma al suo pubblico Sora Lella portò sempre una grande allegria. Elena Fabrizi si spense a 78 anni il 9 agosto 1993, a 3 anni di distanza dal fratello Aldo, defunto il 2 aprile 1990.

Nonne all’italiana raccontate da Verdone

Il talento per la recitazione scorreva innegabilmente nelle vene dei fratelli Fabrizi, due fiori all’occhiello del cinema nostrano. Da Aldo, il fratello maggiore, Elena assorbì la passione per il mondo dello spettacolo e nel 1958, a 43 anni, esordì sul set de I Soliti Ignoti di Mario Monicelli al fianco di Totò, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni.

Elena proseguì la propria carriera cinematografica nel corso degli anni Sessanta e Settanta, ma il successo arrivò con i favolosi anni Ottanta grazie all’uscita di Bianco, rosso e Verdone del 1981 e Acqua e Sapone del 1983. Elena interpretò il ruolo della nonna del personaggio di Carlo Verdone e le sue battute in dialetto romano diventarono simboliche per il cinema italiano, come la celeberrima “Annamo bene, proprio bene!“.

Scena tratta dal film “Bianco, rosso e Verdone