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Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio scomparsi nel 2007: le ossa ritrovate a Palermo non sono loro

Pubblicato: 25/02/2021 14:54

Sembrava essere ad un passo dalla verità sulla scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio di cui non si ha più alcuna notizia da ben 14 anni; una risoluzione che sembrava annidarsi in quel ritrovamento avvenuto all’inizio dello scorso gennaio quando al fondo della Diga Garcia, nel comune di Contessa Entellina (Palermo) erano stati resti umani: oggi però la conferma che quelle ossa umane non possano appartenere a padre e figlio.

Antonio e Stefano Maiorana: un silenzio lungo 14 anni

In relazione agli esiti che arrivano dal laboratorio di Messina, i resti umani ritrovati all’inizio del gennaio scorso a Palermo, nella Diga Garcia, non potrebbero per ragioni temporali appartenere ad Antonio e Stefano Maiorana. I resti umani erano stati rinvenuti nella Diga a metà dicembre, quando il livello dell’acqua si era abbassato a tal punto da permettere alle ossa di riaffiorare.

I resti umani ritrovati a Palermo a dicembre

Da quel momento la minuziosa indagine sulle ossa da parte dei carabinieri del Ris e il sospetto che potessero rivelare qualcosa circa la scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana, avvenuta il 3 agosto di 14 anni fa, nel 2007. Fin dal momento in cui l’imprenditore e il figlio erano spariti, la loro improvvisa sparizione ha rappresentato un mistero per gli investigatori che non sono mai riusciti a comprendere cosa sia accaduto ai due nonostante le numerose piste e le indagini. Ricerche che si sono protratte fino ad oggi e che sembrano essere però destinate a continuare alla luce degli esami sui resti umani rinvenuti che, al momento, non possiedono un’identità.

Le ossa trovate nella diga Garcia non sono loro

Secondo il laboratorio di Messina che si è occupato di procedere con le analisi sulle ossa ritrovate, queste sarebbero infatti da datarsi agli inizi degli anni Duemila, ben prima dunque che padre e figlio scomparissero. Si discute sull’archiviazione del caso e la prossima udienza, al palazzo di Giustizia di Palermo, è attesa per mercoledì prossimo.