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Fiorello al Festival apre le danze con le spalle al pubblico e arriva la prima battuta “politica”

Pubblicato: 02/03/2021 21:28

Un’entrata spumeggiante per il Festival di Sanremo per Rosario Fiorello, fida spalla di Amadeus, il secondo a varcare la soglia del teatro Ariston imbardato di fiori dando iconicamente le spalle ad un pubblico assente, il vero e purtroppo triste protagonista di questi primi momenti di Sanremo, Adriano Celentano.

Un’entrata non coi fiocchi ma coi fiori per Rosario Fiorello, spalla e amico di Sanremo che è salito questa sera per la prima volta sul palco dell’Ariston per dare il via con ironia a questa particolare edizione del Festival di Sanremo. Con tanto di smalto e rossetto, Fiorello apre le danze e rompe il ghiaccio dopo un quasi commosso discorso di Amadeus che al principio ha voluto esporre le premesse ad un Festival sui generis, anche lui vittima del Coronavirus.

Fiorello ironizza sull’Ariston diretto e il primo politico a far “capolino” è Zingaretti

Si riparte, si torna in scena ma purtroppo anche il Festival ha dovuto fare i conti con la sua “vittima”: il pubblico. Lascia interdetti osservare il teatro Ariston vuoto, deserto, incorniciato da sonori applausi registrati. A smorzare l’atmosfera ci pensa però Rosario Fiorello che su questo grande assente sorvola rivolgendosi, con ironia, a tutto ciò che resta: le poltrone.

Fammi salutare il mio pubblico, siete voi, sto parlando con le poltrone, queste poltrone che mi daranno tante soddisfazioni, sù i braccioli“. E proprio ad incipit di questa 71esima edizione non manca tuttavia un piccolo riferimento “politico”: “Queste poltrone ne hanno viste tante – continua Fiorello, aggirandosi per la platea deserta – il c**o di Giletti, di Coletta. C’è un detto, ‘una poltrona senza c**o è come Zingaretti senza la d’Urso“, chiosa Fiorello riferendosi a Zingaretti che qualche settimana fa aveva twittato in favore della d’Urso che da lì a breve avrebbe perso la domenica sera a causa della chiusura anticipata di Live – Non è la d’Urso.