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Barbara Palombelli, l’ira della famiglia di Luigi Tenco: la lettera contro il monologo della Palombelli: “Ha banalizzato un fatto grave”

Pubblicato: 08/03/2021 15:38

No, il monologo di Barbara Palombelli al Festival di Sanremo 2021 non è stato un valore aggiunto ma un discorso sterile, di luoghi comuni e per certi versi inopportuni che anziché rendere omaggio alle donne ne ha pennellato un quadro di circostanze, capace di venir meno ad un obiettivo di per sé avulso. Tra le parole della Palombelli si è poi fatta notare quella frase, parlando di Luigi Tenco: “Pensate che Luigi Tenco, giocando con una pistola, proprio qui ha trovato la morte“. Come se, un drammatico suicidio, si potesse avvalere di leggerezza e potesse essere ridotto ai minimi termini di un “incidente”, un dannato incidente durante un gioco.

Chi davanti a queste parole si è ovviamente più ribellato è stata la famiglia di Luigi Tenco che, attraverso una lunga lettera, ha voluto rivolgersi proprio alla Palombelli.

Barbara Palombelli: nel monologo al Festival cita Tenco parlando di “gioco”

Conduttrice di Forum sì, personaggio televisivo anche ma soprattutto giornalista, una giornalista che sul palco di Sanremo, in veste di co-conduttrice, non solo è riuscita nell’intento di omaggiare le donne ma che, leggendo dal copione il suo monologo, non ha mancato di leggere quella frase su Tenco, trovato morto il 27 febbraio del 1967 nella sua camera d’albergo a soli 28 anni. Un dramma, minimizzato a “gioco” dalla Palombelli nel suo lungo monologo che, a più riprese, non è piaciuto.

L’ira della famiglia di Luigi Tenco in una lettera

Signora Barbara Palombelli, diversi telespettatori ci hanno segnalato il Suo monologo di venerdì 5 marzo u.s., andato in onda su Rai1 all’interno del Festival di Sanremo, attraverso cui ha diffuso notizie improbabili sulla vita di Luigi Tenco – inizia così la lettera scritta dalla famiglia di Luigi Tenco e indirizzata alla Palombelli, pubblicata questa mattina sulla pagina ufficiale di Facebook – Quindi, portati a vedere un’altra volta un programma che non ci entusiasma proprio perché rappresenta una manifestazione i cui rumors giornalistici pilotati del 1967 non si fecero scrupoli a relegare l’umanità di Luigi Tenco nell’ingiusta etichetta del ragazzo depresso, condizionando persino le sue numerose opere musicali per diversi decenni, con profonda amarezza abbiamo constatato quanto ancora perduri un certo tipo di superficialità giornalistica“.

La famiglia Tenco contro Barbara Palombelli: “Ha banalizzato un fatto grave

Di superficialità giornalistica parla la famiglia Tenco, appellandosi a tutte le attitudini della Palombelli: “Le Sue parole, passando per il racconto diseducativo di una Sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco: ‘pensate che Luigi Tenco proprio qui (al Festival) giocando con una pistola ha trovato la morte’“.

Gravi affermazioni, rimarca la famiglia Tenco risentendosi di quelle parole: “Questo chiacchiericcio, pregno di ignoranza sull’argomento da una parte e di incoerenza dall’altra parte, non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farLa esibire su Rai1, ma soprattutto non può essere considerato un criterio onesto alla base di affermazioni lesive come quelle che ha fatto nel Suo show del 5 marzo davanti a milioni di telespettatori dove, oltre a diffondere notizie false, ha banalizzato un fatto grave come quello che accadde a Luigi Tenco“.

E proprio quel “grandissimo abbraccio a Luigi“, che la Palombelli aveva voluto rivolgere simbolicamente a Tenco dopo averlo citato, viene negato dalla famiglia infastidita da quelle parole con cui avrebbe strumentalizzato in maniera irrispettosa i valori umani ed artistici del cantautore.