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Colore regioni: come e perché alcune regioni potrebbero cambiare colore. Si attende il monitoraggio del 26 marzo

Pubblicato: 18/03/2021 10:44

Per alcune regioni ci potrebbe essere uno spiraglio di ossigeno dalla zona rossa prima di pasqua, anche se breve e non definitivo. Il 26 marzo ci sarà infatti un nuovo monitoraggio della situazione contagi, ed alcune regioni, da lunedì 29, potrebbero cambiare colore (passando ad una tonalità più “tenue”, cromaticamente e a livello delle restrizioni). Il Presidente Attilio Fontana, in Lombardia, si è già espresso con toni moderatamente ottimistici, anche se la situazione è ancora tutta da chiarire.

Regioni in zona rossa: quali sono messe peggio

Al momento le regioni in zona rossa, in Italia, sono: Campania, Molise, Puglia, Marche, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Lazio, Piemonte e la provincia autonoma di Trento.

Se, per queste regioni, il 26 marzo il bilancio fosse positivo, per alcuni giorni potrebbero ritornare in zona arancione: il che significherebbe la riapertura di molte attività commerciali (che tirerebbero un respiro di sollievo) e la possibilità per i cittadini di viaggiare nel proprio comune sera autocertificazione, e soprattutto di muoversi anche per questioni non attinenti a lavoro, salute e necessità.

Non basterebbe però semplicemente il calo dell’indice Rt a condizionare la possibilità di cambiare colore. Occorrerà anche che siano passate due settimane dall’ordinanza del Ministero della Salute che ha portato al cambio di colore. Difficile, ad ogni modo, un passaggio di colore per Piemonte, Marche ed Emilia Romagna, che hanno il numero di contagi -regionalmente-più elevato.

Attilio Fontana si è lanciato in parole di tiepido ottimismo per quanto riguarda la Lombardia: “Non anticipo niente, posso solo dire che vedo qualche leggero miglioramento” ha detto nel contesto della presentazione del libro del giornalista Giovanni Lamberti.

Oggi Fontana sarà presente com Mario Draghi alla cerimonia, a Bergamo, per la Giornata in memoria delle vittime di Covid.