Un dramma per il quale non si da pace quello che sta vivendo in questi momenti Giuseppe Furino, il celebre ex calciatore italiano nonché una vecchia gloria della Juventus. Il dirigente sportivo, classe 1946, ha raccontato della recente morte della moglie per colpa del Coronavirus e confessando il dilaniante senso di colpa nei suoi confronti: “Purtroppo credo di aver fatto da untore, portando a casa il virus“.
Il dramma di Giuseppe Furino, morta la moglie Irene
È un dramma intimo, straziante quello che sta vivendo in questi momenti Giuseppe Furino, l’ex calciatore italiano che ha legato la sua vita alla storia della Juventus, un legame profondo che li ha tenuti uniti per oltre 15 anni e che lo ha reso uno dei calciatori simbolo della Vecchia Signora. L’ex campione e capitano della Juventus, ad oggi dirigente sportivo, ha raccontato a Il Corriere della Sera il dramma vissuto in queste settimane tra le mura domestiche dove il virus è ha corso veloce giocando la sua perfida partita.
Lo straziante senso di colpa: “Credo di aver fatto da untore“
“Sono frastornato – ha raccontato Beppe Furino – è accaduto tutto troppo in fretta. Purtroppo credo di aver fatto da untore, portando a casa il virus“. Un senso di colpa che lacera Furino che, nella battaglia contro il Covid-19, ha perso la moglie Irene Vercellini: “Ci ha preso tutti, in famiglia. Ma mentre noi guarivamo lei cominciava ad avere seri problemi di saturazione. Da quando è stata ricoverata non l’ho più vista. Un dolore tremendo“.
Il ricordo della moglie: “Amava la politica quasi quanto la Juventus“
Ricordando la moglie arrivano poi le parole sulla sua passione politica: “Tanto da tirare dentro pure me. Amava la politica quasi quanto la Juve“, ha dichiarato l’ex campione del pallone. “Andava nei distinti al Comunale – racconta di Irene e della sua passione per il calcio – Erano anni meno esasperati, si poteva perdere ma non si perdeva il sorriso. Siamo tutti peggiorati”. Quanto al suo stato d’animo in questo momento difficilissimo in cui sta elaborando la perdita: “Non dimenticherà mai questo dolore tremendo. Vivo una tensione che non mi apparteneva“.