Attilio Fontana, governatore della Regione Lombardia, è iscritto al registro degli indagati per due nuovi reati nell’ambito del “caso camici“. Il governatore lombardo, già indagato per frode in pubbliche forniture per l’assegnazione di un bando sulla fornitura di camici affidato senza gara all’azienda del cognato e della moglie, è al centro di accertamenti sulla voluntary disclosure. Fontana ha scudato 5,3 milioni di euro di due conti alle Bahamas aperti dalla madre, su cui la magistratura chiede accertamenti.
Attilio Fontana indagato per autoriciclaggio
La Procura di Milano ha chiesto una rogatoria in Svizzera per chiarire l’origine dei 5,3 milioni di euro presenti sul conto di Attilio Fontana.
Il governatore aveva spostato quei soldi nel 2015 su un conto svizzero avvalendosi della voluntary disclosure, la “collaborazione volontaria” permessa dal fisco per regolarizzare i capitali detenuti illecitamente all’estero.
Fontana avrebbe spostato quei soldi da due trust alle Bahamas a nome della madre dentista, che li avrebbe ricevuti in eredità, secondo le dichiarazioni. Le ipotesi di reato contestate dalla Procura sono autoriciclaggio e false dichiarazioni nella voluntary disclosure.
Il caso camici
I presunti reati sono emersi nell’ambito dell’inchiesta sulla fornitura di camici commissionata da Aria, l’azienda della Regione Lombardia per gli acquisti.
Il 16 aprile scorso, in piena emergenza coronavirus, la fornitura è assegnata senza bando all’impresa del cognato e della moglie Roberta Dini, la Dama Spa.
Dal conto in Svizzera, Attilio Fontana avrebbe cercato di prelevare i 250mila euro di risarcimento per il cognato, dopo la trasformazione della fornitura in donazione a seguito delle indagini della trasmissione Report.
Insieme a Fontana sono indagati anche il cognato Andrea Dini e l’ex direttore generale di Aria Spa Filippo Bongiovanni.
Dini dichiarò a Report che “L’appalto ci è stato assegnato a mia insaputa. Non avremo un euro dalla Regione Lombardia“.
Le dichiarazioni di Attilio Fontana
I legali del governatore della Lombardia fanno sapere che da parte del loro assistito c’è massima disponibilità a collaborare con le indagini. “Il comunicato della Procura della Repubblica dà conto della volontà del Presidente Fontana di non lasciare ombra alcuna in ordine alla procedura della voluntary, su cui i magistrati intendono fare chiarezza definitiva“, riporta la nota degli avvocati di Fontana.