Vai al contenuto

Vaccino anti-Covid in farmacia, approvato il protocollo: chi potrà usufruirne e quali criteri devono essere rispettati

Pubblicato: 31/03/2021 16:49

Le vaccinazioni potranno essere effettuate anche in farmacia. È di queste ore la tanto attesa notizia che punta all’accelerazione della campagna vaccinale in Italia.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, la Conferenza delle Regioni, Federfarma e Assofarm hanno firmato un protocollo che consentirà la somministrazione delle dosi in sicurezza anche all’interno delle farmacie.

Vaccino in farmacia: Speranza firma il protocollo

Lo scorso 29 marzo è stato siglato un accordo fra il Ministero della Salute, le regioni e i farmacisti per includere anche le farmacie fra i luoghi deputati alla somministrazione dei vaccini. Appena conclusa la riunione, il ministro della Salute Roberto Speranza ha voluto comunicare la tanto attesa notizia via Twitter dicendosi molto fiducioso per questa iniziativa.

“Ho firmato il protocollo con regioni e farmacisti per far partire in sicurezza le vaccinazioni Covid nelle farmacie del nostro Paese. La campagna di vaccinazione è la chiave per chiudere questa stagione così difficile. Così si fa un altro passo avanti per renderla più capillare”.

Vaccino anti-Covid in farmacia, approvato il protocollo: chi potrà usufruirne e quali criteri devono essere rispettati
Il tweet di Roberto Speranza sul protocollo che autorizza la somministrazione dei vaccini in farmacia. Fonte: Twitter

Quello annunciato da Speranza è un accordo che consentirà di ampliare le sedi di vaccinazione che dovranno ovviamente rispettare specifiche norme per garantire la somministrazione in condizioni di massima sicurezza.

Farmacie convenzionate e personale sottoposto a formazione

La notizia diffusa con il protocollo per la somministrazione dei vaccini all’interno delle farmacie italiane ha introdotto una grande novità. Al fine di accelerare i tempi della campagna vaccinale, anche all’interno delle farmacie sarà possibile farsi vaccinare.  

È importante specificare che il personale abilitato alla professione di farmacista è per legge idoneo alla somministrazione di vaccini contro il SARS-CoV-2. Le farmacie che comunicheranno la propria disponibilità e i cui locali saranno ritenuti adeguati alla vaccinazione, riceveranno le dosi dalle Aziende sanitarie locali, incaricate della distribuzione.

Come si legge nel testo del documento, i farmacisti saranno tenuti a frequentare un corso obbligatorio in materia di “somministrazione in sicurezza”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità al fine di comprendere e attuare tutti i protocolli previsti per legge. La formazione sarà mantenuta attiva anche nei prossimi mesi, con continui aggiornamenti e raccomandazioni.

Quali farmacie possono somministrare il vaccino

Poiché i vaccini dovranno essere somministrati in locali abitualmente predisposti alla vendita di farmaci, è necessario che le farmacie disposte ad aderire alla campagna vaccinale rispettino alcuni basilari criteri. È in primo luogo preferibile la presenza di una “apposita area esterna”  o interna, ma “separata dagli spazi destinati all’accoglienza”.

All’interno dei locali devono essere predisposti appositi cartelli di segnalazione dell’attività vaccinale e indicazioni per l’igiene delle mani e il distanziamento. Gli utenti devono poter usufruire di soluzioni idroalcoliche igienizzanti e dev’essere garantito un frequente ricircolo dell’aria.

Chi può farsi vaccinare in farmacia

Il vaccino verrà somministrato solamente a chi avrà compilato in tutte le sue parti l’apposito consenso informato. I cittadini dovranno recarsi in farmacia indossando le mascherine FFP2/KN95 e attenersi alle misure di sicurezza vigenti all’interno del locale. Prima di avere accesso alla fase di somministrazione infatti, i pazienti dovranno igienizzarsi le mani e sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea. Quest’ultima non dovrà superare i 37.5° C.

Nei 14 giorni precedenti all’appuntamento per la somministrazione del vaccino, il cittadino non dovrà aver avuto contatti con persone affette da Covid-19. Egli non dovrà aver avuto febbre superiore ai 37.5° C o essere risultato positivo al test Covid.

Come ricorda Adnkronos, restano esclusi dalla somministrazione del vaccino all’interno delle farmacie i soggetti ad estrema vulnerabilità. A questi si aggiungono anche coloro che in passato hanno manifestato gravi reazioni allergiche e/o anafilattiche.

Le 6 fasi per la somministrazione in sicurezza

Affinché la somministrazione del vaccino avvenga nel rispetto di tutte le norme e le tempistiche previste per legge, l’intero processo dovrà avvenire in 6 fasi operative.

  • Fase 1: i soggetti prenotano il proprio turno e il farmacista verifica dati anagrafici e criteri di somministrazione. Quest’ultimo controlla inoltre il numero di flaconi necessari alla somministrazione delle dosi per i cittadini richiedenti.
  • Fase 2: ricevuti i vaccini dall’azienda distributrice, il farmacista verifica la congruità rispetto alla domanda fornita. Egli esegue inoltre i protocolli necessari al mantenimento della catena del freddo per la conservazione del medicinale. Il farmacista è inoltre responsabile dell’igiene, delle scadenze e della validità delle dosi.
  • Fase 3: il cittadino si reca in farmacia nel rispetto del proprio turno di prenotazione munito di consenso informato. Il farmacista gli comunica tutte le informazioni necessarie prima di procedere alla vaccinazione.
  • Fase 4: verificata l’idoneità del paziente il farmacista allestisce il vaccino.
  • Fase 5: il soggetto ottiene l’inoculazione del vaccino da parte del farmacista.
  • Fase 6: nel sistema informatico vengono inseriti i dati relativi al paziente vaccinato, che ottiene un attestato di avvenuta vaccinazione.

Dopo la somministrazione il paziente è tenuto ad attendere per 15 minuti nei locali della farmacia, sotto osservazione del personale.