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Il principe Filippo: il nato “re” vissuto come Principe consorte dando la sua vita, con devozione, alla Corona

Pubblicato: 09/04/2021 16:29

Il Principe Filippo è morto questa mattina a Windsor, se ne è andato a pochi mesi dal compimento dei 100 anni, evento che sarebbe avvenuto il prossimo 10 giugno.

L’annuncio della sua morte, come da protocollo, è arrivato per mano della Regina che ha scritto il comunicato poi divulgato. Poche righe, sentite, profonde, che racchiudono i 73 anni di matrimonio e tutti gli altri anni di vita insieme. Parole che hanno inglobato il senso del lutto causato dalla morte di un uomo che, pur vivendo nell’ombra, ha dato la sua vita per la Corona e la sua sopravvivenza.

l'annuncio dela morte del principe Filippo

La vita nell’ombra di Filippo di Edimburgo

Chi era davvero Filippo? Nel corso delle ultime ore sono tante le informazioni in circolo sulla lunga e ricca vita del duca di Edimburgo: l’uomo che ha incarnato i valori del vero principe: devoto, amorevole, ligio al suo ruolo e pronto a rinunciare persino ai suoi titoli per sposare la donna che amava. La sua figura, che sembra uscita da un libro di fiabe, ha persino ispirato la Disney per la costruzione del Principe Filippo de La bella addormentata nel bosco.

Il Duca era un uomo di grandi valori, e questi valori li ha riversati nel suo ruolo, permettendo alla famiglia Reale di patrocinare fino a 600 associazioni benefiche. Era amante e protettore della natura, tant’è che si è impegnato in prima persona diventando co-fondatore, e presidente dal 1986 al 1996, il WWF.

Da eroe di guerra a marito della Regina, Filippo ha accettato il suo ruolo di consorte, consapevole di tutto ciò che comportasse. Filippo ed Elisabetta erano cugini, entrambi discendenti della Regina Vittoria, e proprio al marito di lei, il principe Alberto, Filippo si è ispirato. Con una differenza però, rispetto ad Alberto, il ruolo di Principe Consorte gli era stato riconosciuto e sfruttando questa posizione Filippo è riuscito a costruirsi uno spazio.

Certo, ha vissuto una vita sempre tre passi indietro rispetto ad Elisabetta, ma lo ha fatto per amor suo e per quello della Corona e, nonostante la distanza fisica, è stato il vero e unico sostegno della moglie nel corso degli anni. Un impegno vissuto in modo instancabile e con profonda devozione, raccogliendo lui stesso i fiori per la moglie durante le uscite pubbliche, oppure incoraggiando i sudditi a salutare la Regina al suo passaggio ad esempio.

Quando nel 2017 Filippo si è ritirato a vita privata, lui ha commentato semplicemente dicendo: “Ho fatto la mia parte“.

La devozione per la Corona e la famiglia

Quelli con i quali è cresciuto Filippo di Edimburgo sono valori che definiremmo d’altri tempi. Molto tradizionale, con un grande amore e rispetto per la famiglia e l’unità famigliare. E questi valori ha cercato di trasmetterli anche ai figli e alle generazioni più giovani, incoraggiandoli sempre a crescere e migliorarsi, forse con la durezza che è tipica della sua generazione, ma comunque con interesse sincero.

Questi valori li ha riversati anche sul ruolo della Corona. La sua unica e più importante missione alla quale ha dedicato la sua vita. Ad oggi sembra impossibile immaginare un regno di Elisabetta senza Filippo, lui che le è sempre stato accanto sostenendola, incoraggiandola e aiutandola a trasportare la monarchia nel lungo viaggio temporale che ha permesso alla Corona di approdare nell’era attuale. È stata sua l’idea, ad esempio, di trasmettere l’incoronazione di Elisabetta in diretta mondiale.

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L’addio a Filippo: il più fedele e longevo suddito della Corona

Filippo è stato il più longevo servitore della Corona, il principe Consorte dalla vita più lunga.

Un morte che è stata salutata dai sudditi e dal governo per voce del Primo Ministro Johnson con le parole giuste: “Siamo un Regno Unito nel dolore e nella gratitudine. Il dolore causato dalla morte del Principe Filippo, mentre la gratitudine per tutte le decadi di instancabile sacrificio verso il Paese“.

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L’eredità di Filippo perdurerà insieme alla sua memoria, con lui si spegne la testimonianza vivente di quel forte fattore unificante e fondante dell’identità britannica: la tradizione. Valore che ad un occhio esterno può essere complicato da comprendere ma che nel Regno Unito è fondamentale.

La sua morte però non segnerà la fine, perché proprio grazie alla sua lunga vita e al suo impegno, la sua memoria è diventata la sua eredità ed entrerà negli annali del Regno Unito sopravvivendo, insieme alla Corona, allo scorrere del tempo.

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2021 12:23