Vai al contenuto

Andrea Vianello e l’ictus che gli ha tolto la parola, il racconto del giornalista: “Il gusto per la vita ritrovata”

Pubblicato: 29/04/2021 18:03

Il giornalista Andrea Vianello è tornato a parlare dell’ictus che l’ha colpito ormai più di 2 anni fa, il 2 febbraio 2019. Il direttore di RaiNews24 aveva subito un’operazione di urgenza, trovandosi poi a dover imparare nuovamente a comunicare. Nonostante tutto, oggi Vianello sente di aver appreso molto da questo tragico episodio e si dice grato alla persona che non l’ha lasciato solo nemmeno per un secondo: sua moglie Francesca.

Andrea Vianello racconta l’ictus

Dopo averlo tenuto nascosto per oltre un anno, Andrea Vianello non ha più timore di parlare dell’episodio che nel febbraio 2019 ha cambiato per sempre la sua vita. In un’intervista al Corriere della Sera, il giornalista ha rivissuto le tragiche ore vissute in compagnia della moglie Francesca prima e nelle mani dei medici che lo hanno salvato in seguito.

“È sabato mattina, uno di tanti. Ho ancora quel cocciutissimo mal di testa della sera prima. Passerà, mi dico. E intanto faccio colazione. Tuffo un biscotto nel latte, poi afferro il cucchiaio con la mano destra per ripescarlo prima che diventi poltiglia. Sì, la mano destra. Che però non risponde. Sembra scomparsa. Chiamo mia moglie. Francesca arriva trafelata: ‘Che succede?’, domanda. La mia risposta è chiara o almeno penso: ‘Ceritturgra, mathra, titdiiiadotaio’. Lei non capisce. Io non capisco: parlo una nuova lingua, eppure quel che voglio dire è chiaro: ‘Mrlaiofoourhdka uhfe giumhu’. Sono arrabbiato con me, furibondo con lei. Possibile che non mi capisca?”. Così l’uomo ha raccontato la sua esperienza, quasi si trattasse dell’inizio di un libro dall’esito incerto, dalle cui prime pagine si intravede immediatamente la tenacia del protagonista.

Giunto in ospedale, il giornalista era stato preso in cura da un’équipe di medici, che si è occupata non solo del suo ictus, ma anche di un problema di dissecazione della carotide scoperto sul tavolo chirurgico. Vianello è uscito vivo dalla sala operatoria, ma ha dovuto sottoporsi a un lungo percorso di riabilitazione, per imparare a fare tutto da zero, compreso comunicare.

La riabilitazione di Andrea Vianello: l’aiuto di Francesca

Per un uomo abituato a lavorare con le parole, perdere totalmente la capacità di comunicare dev’essere stato un vero dramma, eppure Andrea Vianello non si è perso d’animo. “Pian piano sono riuscito a mangiare da solo, con sapori più intensi di quelli dell’ospedale” ha raccontato il giornalista, raccontando i graduali progressi dopo l’ictus. “Mi stava tornando il gusto per la vita ritrovata, da riassestare certo, ma ritrovata” ha aggiunto incoraggiante, ammettendo grande soddisfazione per ogni progresso vissuto.

Ad accompagnare il marito in tutto il suo percorso riabilitativo c’è sempre stata la moglie Francesca, che per mesi gli ha fatto forza. Sempre al mio fianco, sensibile, determinata, irrinunciabile. Senza lei tutto sarebbe incomprensibile” ha affermato Vianello parlando della donna.

La vergogna di mostrarsi ai figli

I figli nati dall’amore con la moglie Francesca hanno rappresentato uno dei punti di maggiore debolezza nel corso della malattia del giornalista. Vianello non voleva infatti mostrarsi ai loro occhi: “Avevo un terrore folle di farmi sgamare debole e spaurito. Non sapevo neppure pronunciare i loro nomi. Per cercare di risolvere quest’inattesa difficoltà, l’uomo se li era fatti scrivere su un foglio, per averli sempre sotto mano e ogni giorno provava a pronunciarli.

“Cominciavo da Maria Carolina: troppe sillabe. Poi Goffredo, un nome esoterico e inerpicato, praticamente una sciarada. Quindi passavo oltre, a Vittoria che, con una certa soddisfazione, era diventata la mia “Bitoria”. Insomma, c’ero quasi. Ma era un po’ pochino: uno su tre e neppure corretto. Come potevo incontrarli?” pensava il giornalista.

Il primo pranzo fuori con la famiglia: un traguardo

Dopo aver a lungo rimandato il loro primo incontro, Andrea Vianello aveva poi ceduto a uno speciale invito: un pranzo fuori casa per celebrare il 17essimo compleanno del figlio Goffredo. Il giornalista ricorda tutt’ora le emozioni provate all’idea di poter finalmente uscire dalla clinica per riabbracciare la sua famiglia. “Mi sentivo come un innamorato al primo appuntamento” ha ammesso.

“La prima a scendere dalla macchina è stata Vittoria, seguita da Maria Carolina, quindi Goffredo con gli occhi nascosti dietro a un paio di occhiali da sole e la sua consueta ritrosia” ha ricordato. Proprio reagendo alla vista dei suoi figli, Vianello era riuscito a pronunciare la primissima frase senza errori: Evviva. Sono qua. Tutto bene”.