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Concerto del Primo Maggio: le origini della tradizione del concerto del Primo Maggio nella Festa del Lavoro

Pubblicato: 29/04/2021 15:07

Il Concerto del Primo Maggio è uno dei festival musicali live italiani più attesi, ormai una tradizione. Ma quali sono le sue origini?

Concerto del Primo Maggio: che cos’è

Il Concerto del Primo Maggio viene organizzato ogni anno in occasione della Festa dei Lavoratori nell’omonima data dai tre sindacati confederati italiani CGIL, CISL, UILL. Location del concerto è la piazza di San Giovanni in Laterano a Roma, fatta eccezione per l’edizione 2020. L’anno scorso, infatti, a causa della pandemia da Coronavirus, il concerto si è spostato presso gli studi Rai di Via Teulada a Roma, senza pubblico. Un altro nome dell’evento è Concertone, a causa della sua lunga durata, dal pomeriggio fino a tarda notte. Viene trasmesso in televisione da Rai 3 e in radio da Rai Radio 2. Il concerto vede la partecipazione di numerosi artisti del panorama musicale indipendente italiano e internazionale.

Concerto del Primo Maggio: le origini

Il Concerto del Primo Maggio ebbe la sua prima edizione nel 1990, condotto da Carlo Massarini. Diverse fonti riportano che l’ideatore fu Maurizio Illuminato. Il suo scopo era, in collaborazione coi sindacati, portare sul palco della buona musica di protesta, per attirare un pubblico di giovani attraverso gli artisti del momento. Il concerto ottenne da subito l’attenzione dei giovani, e anche della televisione, che iniziò a trasmettere in diretta l’evento.

Ogni edizione celebra un grande tema legato al lavoro, ai fatti sociali e dell’attualità italiana. Ovviamente la scelta di celebrare queste grandi tematiche e portarle all’attenzione del grande pubblico, soprattutto di quello più giovane, nel giorno della Festa dei Lavoratori non è un caso. Dal palco in questi 30 anni decine di artisti hanno lanciato i loro messaggi di solidarietà (ma spesso anche di protesta) verso la situazione italiana del momento, spesso arrivando alla censura. Per esempio, nel 2003 Daniele Silvestri si era opposto duramente al governo Berlusconi di allora, lanciando frecciatine poco apprezzate dalla produzione. L’edizione del 2004, infatti, è andata in onda in differita, per permettere dei tagli strategici se e dove necessario.

Il Concerto del Primo Maggio e la canzone di protesta

Il Concerto del Primo Maggio, quindi, nasce per sensibilizzare il grande pubblico, in particolare quello giovane, attraverso la canzone di protesta. Necessario dunque chiedersi che cosa sia la canzone di protesta oggi e che impatto abbia nella nostra contemporaneità.

In un’intervista pubblicata su Unito News il 1 maggio 2020, i musicologi del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino Ilario Meandri e Jacopo Tomatis hanno ripercorso la storia della canzone di protesta dalle origini ai giorni nostri. Alla domanda “E quanto la musica è ancora veicolo di protesta relativamente al tema del lavoro visto anche il depotenziamento della classe operaia?”, hanno risposto che è molto poco. “La prova – aggiungono – è data dal Concertone del Primo Maggio organizzato dai sindacati, che non è quasi mai riuscito a uscire dalla spossante riproposizione dei soliti cliché barricaderi, ormai completamente depotenziati e facili alla parodia”.

Tuttavia, i due musicologi riconoscono che “meglio è andata quando è stato aperto, con prevedibili polemiche, alla trap”. Secondo i due studiosi, infatti, “si è trattato di uno dei pochi, autentici e forse poco compresi, momenti di rottura nella storia recente del Concertone, nel quale davvero un nuovo fenomeno generazionale e creativo, come la trap, con spiccati caratteri di rottura e con agiti (non propagandati) tratti antisistema si è affacciato alla paludata ribalta politico-mediatica”. Tuttavia, i due musicologi riconoscono che sia difficile armonizzare la musica trap con le istanze politiche e sociali che diedero origine alla canzone di protesta tradizionale.