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Schiacciato da una fresa: muore operaio di 49 anni a Busto Arsizio. Nuovo incidente mortale sul lavoro

Pubblicato: 05/05/2021 14:12

Nuova tragedia sul lavoro questa mattina: un operaio, intorno alle 9.40 del mattino, è rimasto schiacciato da uan fresa industriale, all’interno di una fabbrica di Busto Arsizio, in provincia di Varese. Intervenuti i soccorsi, l’uomo è stato portato in ospedale in gravi condizioni. Poco più tardi la notizia della morte.

Schiacciato da una fresa: morto operaio

È morto l’operaio di 49 anni che questa mattina era rimasto schiacciato da una fresa industriale, mentre stava lavorando all’interno di una fabbrica di Busto Arsizio. Il 49enne era stato trasportato d’urgenza nell’ospedale di Legnano, ed era in gravi condizioni. I medici non hanno potuto fare nulla per salvagli la vita. “Si lamentava che fossero in pochi“, avrebbe detto la moglie ai cronisti, rivela Tgcom24.

Morti sul lavoro: il caso di Luana D’Orazio

Solo pochi giorni fa la morte di Luana D’Orazio, appena 22 anni, morta lunedì 3 maggio dopo essere stata risucchiata da un macchinario in una fabbrica tessile. Intanto sono partite le indagini per ricostruire cosa sia successo quella mattina e nel registro degli indagati sono stati iscritti i nomi della titolare dell’azienda e il responsabile della manutenzione dei macchinari dell’impresa, riporta AdnKronos. L’ipotesi degli investigatori della polizia giudiziaria è che Luana D’Orazio sia stata risucchiata dall’orditoio dopo la rimozione di una saracinesca protettiva.

Morti sul lavoro

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è intervenuto questa mattina a Uno mattina:Siamo dall’inizio dell’anno in una situazione in cui una persona al giorno sta morendo sul lavoro. Questo è perché non ci sono abbastanza controlli, non c’è abbastanza attenzione e non si considera la sicurezza sul lavoro un vincolo, ma un costo“. E ancora: “Credo che sia assolutamente necessario che vengano fatte assunzioni nei servizi di medicina del lavoro per fare i controlli“, poi aggiunge, “nel 2009 c’erano in Italia circa 5 mila addetti nei servizi ispettivi delle unità sanitarie locali, oggi sono 2 mila così come anche gli ispettorati del lavoro si sono ridotti“.