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Incredibile scoperta al Circeo, nella grotta di Guattari trovati i resti di 9 uomini di Neanderthal

Pubblicato: 08/05/2021 15:13

Una scoperta che ha dell’incredibile quella avvenuta nella grotta di Guattari a San Felice Circeo, ben 9 resti di uomo di Neanderthal, insieme ai resti altri animali (alcuni dei quali estinti) sono stati rinvenuti da uno scavo patrocinato dalla soprintendenza di Frosinone e Latina insieme all’università di Roma Tor Vergata, di Pisa, La Sapienza e poi gli enti di ricerca Nazionali INGV, CNRI/IGAG

Un ritrovamento definito “Eccezionale” dal ministro della Cultura Franceschini, che ha detto che questa è una scoperta unica e utile agli studi sul Neanderthal per tutto il mondo.

Trovati i resti di 9 uomini di Neanderthal al Circeo

Correva l’anno 1939 quando per la prima volta il mondo poteva vedere un cranio quasi completo di uomo di Neanderthal, il predecessore dell’homo sapiens. Era stato scoperto proprio lì, in quel sito di San Felice Ciceo di proprietà, all’epoca, del signor Guattari, dal quale ha preso il nome.

Il sito è stato sottoposto a nuova indagine con una campagna lanciata nel 2019 nella zona detta del Laghetto, mai raggiunta dagli scavi precedenti. Il nome deriva dal fenomeno morfologico che si manifesta nei mesi da ottobre ad aprile quando l’intera area viene allagata dalla falda sottostante. Lo scopo dello studio è quello di ricostruire il quadro paleo-ecologico dell’area della Pianura Pontina, non solo per ricostruire le dinamiche degli insediamenti dei Neanderthal prima e dei Sapiens poi, anche per valutare l’andamento dei cambiamenti climatici nell’area. Quel tratto di grotta è rimasto chiuso per più di 60mila anni a causa di una frana; un vero e proprio scrigno pieno di ricchezze per gli studiosi di tutto il mondo.

I ritrovamenti nella grotta di Guattari

Lo studio geologico e sedimentologico di questo deposito ci farà capire i cambiamenti climatici intervenuti tra 120 mila e 60 mila anni fa, attraverso lo studio delle specie animali e dei pollini, permettendoci di ricostruire la storia del Circeo e della pianura pontina” ha spiegato Mario Rolfo, docente di archeologia preistorica dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata

Cosa è stato trovato nella grotta di Guattari

All’interno dell’area del Laghetto, ha spiegato Mari Rolfo, docente di archeologia preistorica dell’università di Tor Vergata, sono stati ritrovati ben 9 resti umani, che vanno ad aggiungersi ai due già identificati in passato, tutti maschili ad eccezione di una sola femmina, insieme a resti fossili animali e vegetali tra i quali quelli di una iena, un rinoceronte, un elefante, un cervo gigante e l’uro, il grande bovino estinto, l’orso delle caverne e cavalli selvatici.

I ritrovamenti nella grotta di Guattari

8 individui sono stati datati tra i 50mila e i 68mila anni fa, mentre uno, il più antico risalirebbe a 100mila-90mila anni fa. L’area era stata sigillata da una frana crollata circa 60mila anni fa, per questo si tratta di “Un ambiente unico” come spiegato da Mario Rolfo docente di archeologia preistorica dell’Università di Tor Vergata.

I resti ritrovati sono:

  • Una calotta cranica
  • Un frammento occipitale
  • Frammenti di cranio, di cui due emifrontali
  • Frammenti di mandibola
  • Due denti
  • Tre femori parziali
  • Altri frammenti in corso di identificazione

L’orgoglio del ministro Franceschini per la scoperta al Circeo

Sui ritrovamenti nella grotta di Guattari è intervenuto il ministro Franceschini, il quale attraverso un video ha detto: “Una scoperta straordinaria di cui parlerà tutto il mondo perché arricchisce le ricerche sull’uomo di Neanderthal. È il frutto del lavoro della nostra Soprintendenza insieme alle Università e agli enti di ricerca, davvero una cosa eccezionale”.

È una rappresentazione soddisfacente di una popolazione che doveva essere abbastanza numerosa in zona. Stiamo portando avanti gli studi e le analisi, non solo genetiche, con tecniche molto più avanzate rispetto ai tempi di Blanc, capaci di rivelare molte informazioni”.

La storia della grotta di Guattari

Era il 24 febbraio 1939 quando alcuni operai intenti a estrarre pietre da un terreno di proprietà del signor Guattari a San Felice Circeo, che ostruivano l’ingresso di una grotta, hanno fatto una scoperta unica nel suo genere: un cranio quasi completo ricondotto a quello di un uomo di Neanderthal.

La scoperta era avvenuta in fondo alla grotta, in una zona chiamata Antro dell’uomo, poco dopo sono stati rinvenuti anche i resti di due mandibole. Nell’area sono stati immediatamente avviati degli scavi archeologici guidati dai professor Alberto Carlo Blanc e Cardini. Il cranio forato ha inizialmente ed erroneamente fatto supporre un rito di cannibalismo verso il defunto, ipotesi smentita successivamente e sostituita con quella che vede il cranio mangiato da una iena, animale che popolava la zona.

Guarda il video dei resti ritrovati al Circeo: