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Peschereccio attaccato in Libia rientrato a Mazara del Vallo, il comandante: “Sono vivo”

Pubblicato: 08/05/2021 10:38

Il peschereccio Aliseo è rientrato in porto a Mazara del Vallo, ad accogliere i pescatori attaccati dalla guardia costiera libica, oltre ai famigliari, anche il sindaco Salvatore Quinci e il vescovo Domenico Mogavero.

Il comandante Giuseppe Giacolone, rimasto ferito, si è mostrato con ancora la maglia sporca di sangue e una benda in testa.

Rientra in porto il peschereccio Aliseo

Sono tornati a Mazara del Vallo i 7 uomini dell’equipaggio del peschereccio Aliseo, quello che ha riportato più danni e un ferito, nell’attacco della guardia costiera libica avvenuto lo scorso giovedì. L’assalto è avvenuto a circa 30 miglia dalla costa di Misurata, in un’area protetta adibita alla pesca libera. I pescatori sono stati salvati dal pronto intervento della Marina Militare italiana che è giunta in soccorso delle navi con la fregata Libeccio e un elicottero a supporto. I libici, che non erano intenzionati a lasciare andare l’imbarcazione italiana hanno ceduto e l’Aliseo ha fatto così ritorno in porto a Mazara del Vallo scortata dalla Marina Italiana.

il post del sindaco di Mazara del Vallo

Sulla banchina, oltre ai famigliari dei pescatori, c’erano anche il sindaco e il vescovo di Mazara, quest’ultimo è salito a bordo del peschereccio e si è intrattenuto anche con i famigliari del comandante. “Questa vicenda dimostra che c’è un pezzo di Guardia libica che non risponde al governo. Chiediamo al governo italiano un gran lavoro di diplomazia affinché anche la nostra marineria nel Mediterraneo abbia la giusta sicurezza” ha commentato il sindaco che, già nella giornata di ieri, aveva manifestato il suo dissenso.

il post del sindaco di Mazara del Vallo

Su Facebook aveva scritto: “Ennesimo attacco ai nostri pescherecci e ai nostri pescatori. E questa volta poteva succedere una tragedia. Solo grazie alla presenza in zona dei mezzi della Marina Militare Italiana abbiamo evitato un nuovo sequestro. Adesso BASTA! È inconcepibile pensare di continuare così. Servono accordi diplomatici, nuovi accordi commerciali, serve soprattutto un’azione forte e determinata da parte del Governo italiano affinché intervenga con la Libia. Un abbraccio al comandante Giuseppe Giacalone. Ti aspettiamo a Mazara del Vallo”.

Parla il comandante dell’Aliseo rimasto ferito

Sono vivo” queste le prime parole pronunciate da Giuseppe Giacolone, il comandante dell’Aliseo rimasto ferito al braccio e alla testa. Giacalone è sceso con la testa e il braccio fasciato. Secondo quanto raccontato è rimasto ferito da una scheggia di vetro colpita dai proiettili delle mitragliatrici libiche. Se la Libia ha infatti spiegato di aver sbagliato colpi di avvertimento in aria, il racconto dei pescatori è ben diverso, pare infatti che i libici abbiano sparato ad altezza d’uomo contro la nave. Sempre venerdì, il figlio di Giacalone, Alessandro, che è anche armatore della barca, ha aggiunto che l’Aliseo è stato inseguito per due ore.

il post del sindaco di Mazara del Vallo

Il comandante Giacalone è molto giù di morale, d’altro canto è stato sfiorato da un proiettile e psicologicamente la situazione è grave. È una vicenda che sta lasciando il segno, speriamo che si riprendano al più presto e che abbiano il coraggio di tornare in mare”ha commentato il vescovo Mogavero appena sceso dall’Aliseo

La scientifica studierà i danni dell’Aliseo

Ad attendere il peschereccio c’era anche una squadra della scientifica di Trapani che ispezionerà la nave per capire le esatte dinamiche dell’accaduto. Sul caso dell’assalto della guardia costiera libica la Procura di Roma per i reati commessi all’estero ha aperto un fascicolo sull’assalto.

Martedì il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, si recherà a Roma per incontrare i ministri dell’interno e della difesa Lamorgese e Guerini, per mettere in chiaro la drammatica situazione dei pescatori italiani e tutelari maggiormente nell’attività di pesca a largo delle coste nord africane.