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Rifiuti sulle spiagge: ce ne sono 783 ogni 100 metri. Legambiente costringe a ripensare al futuro

Pubblicato: 13/05/2021 11:00

L’allarme arriva dall’indagine Beach Litter 2021 di Legambiente: ogni 100 metri di spiaggia ci sono in media 783 rifiuti. Lo standard europeo prevede meno di 20 rifiuti ogni 100 metri per una spiaggia in buone condizioni ambientali. L’anno scorso erano 654.

La plastica è la principale protagonista e costituisce il 90% dei rifiuti trovati. Allarme anche per guanti usa e getta, mascherine e altro materiale sanitario legato al Covid-19.

Rifiuti sulle spiagge: l’84% è plastica

Mascherine rinvenute sul 68% delle 47 spiagge monitorate dall’indagine (più di due su tre), mentre il 26% era occupata dai guanti usa e getta.

Ecco l’elenco dei principali materiali ritrovati:

  • Plastica, che costituisce l’84% degli oggetti raccolti
  • Vetro e ceramica, 4,5% del totale
  • Metallo, 3,5%
  • Carta e cartone, 2,9%
  • Gomma e tessili, 1,4%
  • Legno trattato o lavorato, 1,3%

Il restante 1% comprende i materiali sanitari legati al Covid, ma anche rifiuti organici, oggetti in materiali misti, bioplastiche e prodotti chimici/sintetici.

Le 47 spiagge monitorate si trovano in 13 Regioni: Abruzzo, Basilicata, Toscana, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto.

Rifiuti sulle spiagge, quali sono i più frequenti

La presenza di alcuni rifiuti è più persistente di altri. Ecco la classifica di quelli rinvenuti più di frequente nel corso dell’indagine:

  • Oggetti e frammenti in plastica o polistirolo (29%)
  • Mozziconi di sigarette (8,7%)
  • Tappi e coperchi in plastica (8,3%)
  • Cotton fioc in plastica (5,4%)
  • Bottiglie e contenitori in plastica per bevande (4,3%)
  • Stoviglie usa e getta in plastica (3,8%)
  • Reti o sacchi per mitili o ostriche (3,2%)
  • Materiale da costruzione (2,5%)
  • Oggetti e frammenti in plastica espansa (2,3%)

Allarme spiagge: non solo l’Italia, ma tutto il Mediterraneo

La vice direttrice di Legambiente, Serena Carpentieri, spiega, tramite il sito ufficiale, come l’indagine Beach Litter agisca secondo un protocollo sviluppato dall’iniziativa Marine Litter Watch dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Ciò significa che sono diverse le associazioni coinvolte nella creazione di un enorme database di rifiuti spiaggiati. Ciò è possibile grazie al lavoro di numerosi volontari a livello europeo.

Il problema dei rifiuti dovrà in futuro unire il Mediterraneo, con linee comuni a tutti i Paesi. Il weekend del 15 e 16 maggio vedrà infatti iniziative in 15 Regioni italiane per la nuova edizione di Spiagge e Fondali Puliti, a cui si affiancheranno altri 100 progetti di pulizia in altri 16 Paesi mediterranei.

Dall’allarme rifiuti in spiaggia alle iniziative green del futuro

I dati raccolti in seguito all’indagine Beach Litter 2021 confermano la necessità di perseguire obiettivi green: per quanto riguarda le bottiglie e i contenitori in plastica, la direzione è il riciclo del 90% delle bottiglie entro il 2029. Si parte già dal 2024 con l’obbligo di attaccare i tappi alle bottiglie, per impedirne la dispersione nell’ambiente.

Per i mozziconi di sigaretta c’è la proposta di far contribuire i produttori ai costi di gestione, bonifica e delle misure di sensibilizzazione.

Simili richieste di contributo si vorrebbero rivolgere anche ai produttori di reti e attrezzi da pesca e da acquacoltura in plastica, così come ai produttori di buste di plastica.