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Maurizio Costanzo e i 40 del Maurizio Costanzo Show, il pensiero a Maria De Filippi: “Vorrei morire stringendole le mani”

Pubblicato: 21/05/2021 19:00

Maurizio Costanzo, classe 1938, festeggerà ad ottobre 40 anni del suo celebre programma Maurizio Costanzo Show. In occasione dell’importante evento, il conduttore ha voluto ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita privata e lavorativa tra incredibili successi ed errori, “un grosso errore” come lo ha definito lo stesso giornalista.

Dal matrimonio con Maria De Filippi alla carriera da giornalista, tra inciampi ed enormi traguardi.

Maurizio Costanzo e la passione “precoce” per il giornalismo a soli 17 anni

Maurizio Costanzo, 82 anni, è un giornalista e conduttore tra i più amati d’Italia. Quella per il giornalismo è una passione “precoce” (come la definisce lui stesso), nata alle medie, quando tra studio e lezioni si occupava anche del gazzettino scolastico. L’interesse è troppo grande per rimanere tra i banchi di scuola e presto Costanzo inizia a collaborare con alcune redazioni giornalistiche.

In un’intervista esclusiva al Il Corriere della Sera, il conduttore ripercorre gli esordi della carriera, iniziata nel 1956: “Mia madre, si chiamava Jole, era impiegata in un ufficio e conobbe Felice Chilanti, grande inviato di Paese Sera – spiega – Grazie a lui arrivai ad Antonio Ghirelli, che dirigeva lo sport di quel quotidiano. Cominciai a collaborare a 17 anni”.

Tra i punti di riferimento del conduttore spiccano Pier Paolo Pasolini e Indro Montanelli, da cui apprese l’arte del mestiere: “Uno zio, che aveva capito la mia passione precoce per il giornalismo, mi mandava a casa i ritagli della terza pagina del Corriere della sera. Mi invaghii di Montanelli, trovai il coraggio di scrivergli… – ricorda il giornalista con tenerezza, poi conclude – Mi aiutò nelle prime collaborazioni e mi incoraggiò per tutta la vita“.

Maurizio Costanzo Show: ad ottobre 40 anni del programma

Maurizio Costanzo ad ottobre festeggerà 40 anni dalla nascita della sua celebre trasmissione che ancora oggi primeggia tra i programmi tv: il Maurizio Costanzo Show: “Quarant’anni e quasi 55.000 ospiti intervistati. E dire che, a ripensarci, è stata una intera vita professionale nata sugli inciampi. Nella fortuna, dico“. Dal 1982 ad oggi sono circa 4.460 le puntate del programma, che ha visto negli anni salire sul palco i personaggi più influenti d’Italia: da politici ad attori, da conduttori a cantanti. La trasmissione vanta ancora oggi ottimi numeri in termini audience: “Incredibili punte del 14-15%. Dalle analisi del tipo di pubblico abbiamo scoperto che ora ci segue una nuova fascia di pubblico femminile giovane“, commenta il giornalista.

Maurizio Costanzo su Maria De Filippi: “Vorrei morire senza soffrire, stringendo le mani a Maria”

Maurizio Costanzo ha avuto decisamente una vita sentimentale molto intensa. Come ben sappiamo, il conduttore condivide la sua vita da 35 anni con il volto di Mediaset Maria De Filippi, di cui 25 di matrimonio. Ma in passato il giornalista è stato sposato altre 3 volte. La prima volta con Lori Sammartino, poi Flaminia Morandi (madre dei figli Saverio e Camilla), in seguito ha sposato Marta Flavi. Prima del terzo matrimonio è stato legato sentimentalmente all’attrice Simona Izzo.

Nonostante le scottature d’amore, il conduttore non ha mai smesso di cercare l’anima gemella: “Ho sempre sperato di avere un’unione duratura, di condividere un’esistenza – poi parla con affetto dell’amata moglie, la 59enne Maria De Filippi – Per fortuna ho incontrato Maria. Dopo anni insieme la coppia non sembra mostrare segni di crisi. Solo l’inevitabile morte sembra poterli separare ma anche in quel caso il conduttore ha confessato di voler affrontare il fatidico momento stringendo le mani della moglie Maria:Mi piacerebbe non accorgermene, cioè non soffrire, commenta, in riferimento ad una morte indolore.

Gli sbagli di Maurizio Costanzo: “La lista P2? Un grosso errore”

Sempre nel corso dell’intervista il conduttore parla di “inciampi”. Perché non ci sono solo stati successi nella vita professionale e privata di Maurizio Costanzo. Era il 1981 quando il suo nome compare nella lista della Loggia Massonica P2 insieme a quello di altri oltre 900 personaggi influenti. In seguito alla scoperta, tutti gli incarichi lavorativi del giornalista, allora direttore del quotidiano L’occhio, decaddero miseramente.

Non gli rimase nulla, nemmeno la televisione: Ricordo ancora giorni e giorni di telefono muto – commenta con tristezza il conduttore – [..] Poi arrivò la prima telefonata, dopo più di un mese di assoluto silenzio“. La chiamata era quella del politico e giornalista Sergio Zavoli che segnò la rinascita lavorativa di Costanzo: “Mi spronò a riprendere, a rimettermi al lavoro [..] Ricominciai da zero. Da Videolina a Cagliari e da una tv di San Benedetto del Tronto, facevo le interviste lì“. La vicenda legata all’iscrizione alla lista P2 segnò per sempre la vita del conduttore che oggi la archivia tra gli sbagli più gravi del suo passato: “Un errore, un grosso errore. Ma gli errori fanno bene e fanno crescere”.

Maurizio Costanzo: la mente dietro i brani di Mina e l’immaginario Fracchia di Paolo Villaggio

Il conduttore Maurizio Costanzo si è sempre dimostrato un uomo dalle mille risorse. Non solo ha ideato il suo famoso talk show ma ha omaggiato il patrimonio artistico italiano con altre invenzioni ancora oggi amate e ricordate. Tra queste, sicuramente ricordiamo il suo contributo per la realizzazione del brano Se telefonando…, cavallo di battaglia della talentosa Mina: “Devo la scrittura di quel testo al vecchio amico Ghigo De Chiara commenta il giornalista a tal proposito[..] e a Ennio Morricone, il magnifico brano era suo. Ricordo ancora quando Mina la cantò per la prima volta. Un brivido irripetibile”.

Ma non solo, è stato anche co-ideatore del personaggio immaginario Fracchia, interpretato dal comico Paolo Villaggio. Il conduttore racconta con orgoglio i ricordi legati a quella vicenda: “Paolo aveva dato vita a Fantozzi. Io lavoravo a Quelli della domenica nel 1969, domenica pomeriggio sul Canale Nazionale Rai. Un giorno, io e l’altro autore, Umberto Simonetta, vedemmo Villaggio che in una scena stava al gioco con Gianni Agus nel ruolo del capoufficio. Ci lavorammo – spiega riferendosi al personaggio inventato, poi continua – Fu un grande successo”.